Sulla storia del ministro Sangiuliano e della signora Boccia (dietro le quinte la signora Sangiuliano) vorrei scrivere la mia. Parto dal presupposto che non sono una bacchettona, che il sesso piace anche a me e che uomini e donne hanno diritto alla stessa parità di godimento (non sono affatto d’accordo con Vincenzo Scontrino quando scrive che ad un certo punto della vita agli uomini “c’avissi a siccari” perché allora i toy boy diventerebbero il nuovo know-how mondiale). Ci sono ovviamente ruoli e percorsi diversi. Non mi scandalizza che il ministro tal de tali si sia accompagnato con la signora tal de tali in eventi pubblici e mondani (pagando di tasca sua, con tanto di prove provate per carità!).
Mi stupisco del silenzio della moglie del suddetto ministro che, mentre vedeva il suo diletto sposo in giro per il mondo con cotanta signora, non abbia proferito parola.
Sulla genesi e la professione della Boccia non intendo fare commenti. Le donne in cerca di visibilità ci sono sempre state e gli uomini di potere (o presunti tali) che cercano compagnia anche. Giochi già visti e rivisti, nel corso dei secoli dei secoli.
Il punto qui è un altro e mi permetto di sottolinearlo: uomini e donne alla pari fanno i lori giochi da sempre, ognuno con gli strumenti che ritengono opportuni. A parità di condizione (e sottolineo a parità di condizione) vince il più forte: è sempre stato così, al di là delle becere affermazioni di maschilisti e femministe dell’ultimo momento.
Qui, a mio modesto avviso, il punto è un altro (e non voglio, perché mi disgusta, entrare nel merito dell’intervista in esclusiva su Rai 1 di un ometto che si pregia di rappresentare la Cultura italiana nel mondo o delle esternazioni di una sedicente ‘collaboratrice’ che raccoglie informazioni farlocche con una telecamera nascosta negli occhiali…altro che premeditazione!).
Il punto è che uomini e donne sono uguali, hanno stesse abitudini, stesse voglie, stesse ambizioni. Ognuno ci arriva come può, se vuole, se libero e indipendente. Ma se ti sposi la cosa cambia: non perché hai giurato davanti a Dio (io per esempio non l’ho fatto perché ho scelto un divorziato e la Chiesa mi considera una semplice e pubblica concubina), ma perché hai preso un impegno con un’altra persona, perché hai scelto lei/lui tra tanti.
Ora capisco che diventa difficile e a tratti complicato corteggiare e farsi corteggiare dalla stessa persona ogni giorno, per anni. L’idea di lasciarsi andare e diventare migliori amici, per poi tradire e mentire per tornare nel nostro nido caldo e sicuro, ogni tanto ti viene. E viene a tutti: uomini e donne, questo sia chiaro!
L’occasione, dice un mio amico, fa la donna/l’uomo ladro. La soluzione c’è ed a portata di tutti. Non ti sposi, rimani single e fai quello che più ti aggrada. Prendi un badante, maschio o femmina che sia in base alle necessità, e vivi la tua vita. Nessuno ti giudica, nessuno ti costringe socialmente parlando, nessuno ti ricatta.
Mi pare che stiamo diventando una di quelle società bacchettone e di stampo nostalgicamente barbarico dove intanto devi dare forma alla tua sostanza prendendo moglie/marito, facendoti una famiglia che poi sei libero/a di fottere o viceversa quando ti si presenta l’occasione o semplicemente se ti va.
Da Donna e moglie penso che stiamo davvero trascendendo il limite della decenza. Sei sposato/a? Chiudi le gambe e tienitelo nelle mutande… capisco che è difficile e complicato ma, fidatevi, si fa!
Altrimenti non importa quanto sei lungo, alto, brutto o più o meno affascinante: il mondo è tuo. Prendilo e fanne quello che vuoi.
La parità tra uomo e donna, tra porci e puttane, secondo me ha sempre il suo perché e a ognuno va riconosciuto il suo ruolo.
Cronaca