Si torna a parlare di co-marketing che negli anni dal 2014 al 2017 ha permesso a Trapani di avere i voli della Ryanair e tenere in vita l’aeroporto grazie alle quote versate dai comuni della Provincia. Questa volta a parlare è il gruppo consiliare Pantelleria 2050: “L’operazione per più di 2 milioni di euro è stata un fallimento perché, dopo essersi concluso malamente, ha fatto rischiare all’aeroporto V. Florio la chiusura definitiva, oltre ai vari strascichi giudiziari ancora in corso, che interessano Airgest, la Camera di Commercio e vari dirigenti legati a questi enti promotori dell’operazione – affermano -. In quegli anni Ryanair, grazie anche ai soldi dei Comuni, ha garantito i voli su Trapani e soprattutto tariffe convenienti e concorrenziali per tutti i passeggeri, a differenza dell’attuale operazione simile che interessa l’aeroporto di Pantelleria con tariffe concorrenziali che però sono di quasi esclusivo appannaggio dei firmatari dell’accordo, escludendo la maggior parte del flusso dei passeggeri. E in questo caso, circa 170.000,00 euro di soldi pubblici andranno ad ITA Airwais a sostegno dell’iniziativa”.
Tornando all’operazione di comarketing sull’aeroporto di Trapani, nel 2014 vi aderì anche il Comune di Pantelleria. Ora il Comune isolano ha vinto il ricorso al TAR sul pagamento delle quote di comarketing non pagate. “La firma su quell’accordo era stata apposta dell’allora amministrazione Gabriele senza nessuna certezza di un minimo di risultato e soprattutto, così come recita il TAR, non sembra esserci stato nessun contratto da dove si potevano evincere le iniziative di marketing a favore di Pantelleria – afferma Vincenzo Campo -. L’approssimazione dell’Amministrazione Gabriele è più rilevante perfino successivamente. Infatti, al pagamento della prima trance di 30.000 euro nel 2015, il sindaco scriveva agli enti organizzatori del comarketing per chiamare fuori dall’operazione il Comune di Pantelleria. Però quello era a tutti gli effetti un contratto privatistico regolato dal Codice Civile, soprattutto l’adesione al co-marketing era stata operata con una delibera di giunta (organo collegiale) e l’uscita dallo stesso, quanto meno formale, doveva essere fatta con stessa delibera collegiale e non con una lettera del sindaco. L’Amministrazione Gabriele nel 2017 formalizzava tardivamente, con una delibera di giunta, l’uscita dal comarketing, ma oramai le rate erano scadute”.
Poi l’esponente di Pantelleria 2050 continua: “Appena ci siamo insediati, oltre alla questione della causa col Mef di oltre 2 milioni di euro, persa in primo grado e vinta in appello ad inizio di quest’anno, dopo aver cambiato gli avvocati, abbiamo dovuto risolvere anche questa questione perché la Camera di Commercio di Trapani, con il legale avv. Safina, ci chiedeva il pagamento dei 60.000 euro. Il risultato poi è stato che Pantelleria, assistita dall’ottimo avv. Vincenzo Esposito, si costituiva parte civile al processo penale che vedeva imputati i dirigenti di Airgest e Camera di Commercio proprio per la questione comarketing e grazie alla nostra difesa abbiamo, con ricorso parallelo al TAR, ottenuto questo ulteriore risultato. Adesso, speriamo che si potranno recuperare i 30.000 euro versati senza garanzie nel 2014, ma certo è che Pantelleria non dovrà pagare le ulteriori trance che la Camera di Commercio chiedeva. L’aeroporto di Trapani ora sta volando senza fondi di comarketing, a dimostrazione che se lavori bene sulla destinazione e ti impegni, i risultati arrivano. Pagare, con soldi pubblici una compagnia per far arrivare i voli è un’operazione semplicistica e soprattutto rischiosa visto gli strascichi, anche giudiziari, che ha causato il comarketing trapanese”.