Ancora polemiche sul Kitesurf, il Coordinamento Italiano Tutela Ambienti Naturali dice no

redazione

Ancora polemiche sul Kitesurf, il Coordinamento Italiano Tutela Ambienti Naturali dice no

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mercoledì 10 Luglio 2024 - 07:00

La denuncia della mancata applicazione delle procedure di Valutazione di Incidenza previste dalla Direttiva 92/43 CEE Habitat, in relazione allo svolgimento di una manifestazione sportiva (l’ennesima) nella Riserva dello Stagnone di Marsala è sacrosanta e siamo quindi profondamente sconcertati e preoccupati dai vergognosi e violenti attacchi subiti dal Circolo Legambiente Marsala Petrosino che per prima ha sollevato il caso”. Si torna a parlare ancora una volta dello svolgimento – ormai da anni – della disciplina sportiva del kitesurf nelle acque dello Stagnone. Queste, ora, sono le parole pronunciate dal Coordinamento Italiano Tutela Ambienti Naturali dai grandi eventi. che racchiude tantissime realtà ambientaliste e animaliste da tutta Italia, che si dice, come Legambiente, contraria alla pratica del kite che nei giorni scorsi aveva suscitato polemiche da più parti.

Gli sportivi affermano dal loro canto che la circolare ministeriale chiamata in causa dagli ambientalisti non ha valore normativo, in vista di un provvedimento europeo votato contro dall’Italia, peraltro. A dargli man forte anche l’Amministrazione comunale di Marsala e l’onorevole Nicola Catania che ritengono tendenziose le posizioni contrarie di Legambiente. Anche il Coordinamento si pone contro specificando: “Le recenti circolari emanate dalla Direzione Generale Patrimonio Naturalistico e Mare del Ministero dell’Ambiente e dall’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione siciliana, hanno ribadito l’importanza di attivare la procedura di Valutazione di Incidenza da parte del proponente, al fine di valutare la significatività dei potenziali impatti sui siti Natura 2000. Obblighi stranoti da anni per enti e istituzioni. A mero titolo di esempio basta andare sul sito della Regione Abruzzo dedicato alle procedure ambientali per verificare che gli eventi sportivi, dai raduni delle mountain bike alle gare podistiche sono sottoposte alla procedura”.

Naturalmente la Sicilia è, va ricordato, una regione a statuto speciale. E si torna a parlare della circolare ministeriale: “La circolare del Ministero evidenzia in maniera non equivocabile che nella fattispecie, la valutazione della significatività dei potenziali impatti sui siti Natura 2000 da parte delle Autorità VIncA, può avvenire solo a seguito di una formale richiesta di attivazione della procedura di Valutazione di Incidenza da parte del proponente e dunque dell’organizzatore dell’evento/attività; per cui… il Campionato Italiano di Kitesurf che si è svolto, era contro la legge e le elucubrazioni del sindaco di Marsala sono basate sul nulla. Ribadiamo, inoltre, che il regolamento della Riserva vieta attività come il kite surfing e che, in generale, nelle aree protette il disturbo alla fauna è vietato. L’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale – continua il Coordinamento – ha già rilasciato un parere eloquente, firmato da uno dei più conosciuti ricercatori europei sull’avifauna, sul disturbo che il kite surfing può arrecare alla fauna, in quel caso a rare specie nidificanti nell’Area protetta del Cerrano, sempre in Abruzzo. In ogni caso è di lapalissiana evidenza che se mandi centinaia di kitesurfer a girare a 50 km all’ora per ore in uno specchio d’acqua gli animali non possono stare in quell’area: cosa che avviene per 10 mesi su 12 allo Stagnone di Marsala. Chiediamo, pertanto, che vengano prese misure immediate”. Va detto infine, che il Campionato Nazionale di Kitesurf è stato autorizzato da un’ordinanza della locale Capitaneria di Porto nel rispetto di tutta una serie di leggi e normative. 

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