Il primo voto senza il boss

Vincenzo Figlioli

Punto Itaca

Il primo voto senza il boss

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giovedì 06 Giugno 2024 - 06:45

La tornata elettorale dell’8 e il 9 giugno presenta numerose chiavi di lettura. Sul fronte delle Europee, sarà un test importante per capire se il vento sovranista soffia ancora forte sulla politica continentale o se prevarranno equilibri consolidati nel recente passato, con la possibilità che sia l’italiano Mario Draghi a raccogliere il testimone da Ursula Von der Leyen. Da una prospettiva nazionale, sarà interessante capire se gli italiani continueranno a premiare i partiti di governo (FdI, Forza Italia e Lega) o se ci sarà un’inversione di tendenza rispetto alle ultime elezioni politiche. L’unica certezza, è che ci ritroveremo a commentare, ancora una volta, una bassa affluenza alle urne, probabilmente inferiore rispetto a quella delle Europee del 2019, quando solo il 54,50% degli italiani esercitò il proprio diritto di voto.

Com’è noto, tuttavia, l’8 e il 9 giugno si voterà anche per le amministrative. E come stanno facendo notare anche alcuni giornali nazionali, sarà il primo test elettorale in provincia di Trapani dopo la morte di Matteo Messina Denaro, arrestato il 16 gennaio del 2023 e deceduto il 25 settembre dello stesso anno. Si vota a Salaparuta e Salemi, ma soprattutto a Mazara e Castelvetrano, città ricche di storia e cultura, ma spesso finite al centro delle cronache per essere due tra i quattro mandamenti mafiosi del territorio trapanese. Mai come stavolta appare difficile orientarsi tra le liste e le coalizioni, che in certi casi paiono il prodotto di arditi laboratori politici. Difficile, dunque, augurarsi la vittoria di un candidato rispetto a un altro, perchè la sensazione è che qualsiasi sindaco finirà per fare i conti con la difficoltà a comporre le varie anime della sua coalizione nel momento in cui sarà chiamato ad amministrare.

Dalle colonne di questo giornale, tuttavia, un augurio vorremmo farlo alle comunità che andranno ad eleggere i nuovi sindaci e le assemblee civiche: che non finisca in Consiglio comunale nemmeno un candidato che, a vario titolo, possa essere collegato alla rete dei fiancheggiatori di Messina Denaro o che – come purtroppo è successo – possa vantarsi di averlo conosciuto, di essergli stato amico o di ammirarne le doti. Ci auguriamo che nessun cittadino di Mazara, Castelvetrano, Salemi o Salaparuta si senta costretto a votare per un candidato o per un altro perchè gli ha promesso buoni per la spesa o il carburante, o perchè gli ha fatto intendere che ci sarà un posto di lavoro per lui o un suo familiare, o – semplicemente – perchè è stato minacciato di perdere quello che ha. Ci auguriamo che tutti possano, veramente, votare in totale libertà per il sindaco, la lista e il candidato al Consiglio comunale che ritengono possa fare crescere la propria comunità, immaginando di vederla – cinque anni dopo – più vivibile, moderna ed europea.

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