E’ stata una battaglia politica giocata su più fronti e purtroppo non conclusa nel migliore dei modi. Le opere per Villa Rosina, quartiere trapanese che andrebbe riqualificato, sono state escluse dal Fondo di Sviluppo e Coesione. La notizia è emersa a margine della conferenza stampa dei gruppi di opposizione all’Assemblea regionale siciliana, servita per contestare tempi e modi della maggioranza di Governo che hanno deciso quali opere e interventi finanziare con i fondi FSC. “Sono indignata rispetto alla scelta di Meloni e Schifani di firmare oggi a Palermo, in piena campagna elettorale e bypassando il Parlamento, l’Accordo di Coesione con cui si decidono opere ed interventi finanziati sul FSC 2021/2027“, ha detto la deputata regionale trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi. Parliamo di quei fondi che già vengono sottratti alle nostre infrastrutture per fare il Ponte sullo Stretto e gli inceneritori in Sicilia, e adesso non sappiamo nemmeno quali opere andranno a finanziare, né secondo quali criteri sono stati scelti gli interventi da finanziare“.
“Naturalmente, nemmeno a dirlo, sembrerebbe che le opere di urbanizzazione di Villa Rosina non siano state inserite e quindi, se dovesse essere confermato quanto emerge da una prima analisi sui documenti, resi noti solo un paio di ore fa, l’intervento di cui avevo chiesto il finanziamento in Commissione UE rimarrebbe escluso. Spero di essere smentita, ma adesso mi chiedo – conclude Ciminnisi -, cosa diranno ai trapanesi, i miei colleghi deputati di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega che avevano preso l’impegno con i cittadini?! Rimane saldo il mio impegno per Villa Rosina, ma ricordatevi dei parolai quando verranno a chiedervi di nuovo il voto“.
Parole di sconforto anche dal deputato del PD, Dario Safina: “La politica dei proclami di questo centrodestra al governo ancora una volta fa bella mostra di sé. E nonostante la propaganda e le promesse da campagna elettorale. nelle mani degli oltre 7000 cittadini del quartiere di villa Rosina a Trapani non rimarrà al tro che un pugno di mosche. Il Governo Schifani, infatti, non ha previsto l’impiego del Fondo di Sviluppo e Coesione dell’UE per i lavori di urbanizzazione e delle opere fognarie attese ormai da più di trent’anni”. “Avevamo già chiesto nello scorso mese di aprile che i due progetti di rigenerazione urbana, per un ammontare di circa 14 milioni di euro, venissero proposti al ministro Fitto come finanziabili all’interno dei Fondi di sviluppo e coesione – ha ricordato Safina -. Ma come al solito il presidente Schifani e la sua squadra hanno fatto orecchie da mercante. Nonostante, tra l’altro, il Comune di Trapani avesse già fornito tutte le carte necessarie, alla luce della nuova legge sugli appalti”.
“L’arroganza politica e l’assoluta mancanza di rispetto per i cittadini trapanesi è l’ennesima riprova di come il centrodestra è abituato ad amministrare. E non si può scegliere di finanziare opere a danno di altri sol perché vengono proposte da amministrazioni dello stesso colore politico. Ora capiamo perché ha depredato il Parlamento delle sue facoltà non avendo fatto alcun passaggio in aula ed evitando così il dibattito sull’argomento”, ha concluso Safina.