Più regole per il nostro Stagnone

Claudia Marchetti

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Più regole per il nostro Stagnone

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martedì 07 Maggio 2024 - 07:00

Da quando esiste la pista ciclopedonale della Riserva dello Stagnone, con tutte le problematiche e i vantaggi che ha portato con sè, non abbiamo mai trascurato di parlare dell’incuria che vive la zona. Abbiamo segnalato l’abbandono dei rifiuti, il cordolo giallo della ciclabile che si sta via via staccando, l’erosione costiera è ben visibili principalmente nella rotonda, la carreggiata si è notevolmente ristretta e il passaggio dei pullman turistici non è facilitato. A ciò si aggiunge la mole di chioschi e locali che sono sorti prima e dopo Mammacaura fino a Birgi creando un iper-affollamento all’interno della Riserva e della pre-riserva.

Più volte, negli anni, abbiamo sollecitato tutti gli attori ‘in causa’, le autorità militari, il Comune di Marsala e le scuole di kitesurf, ad incontrarsi per regolamentare lo sport praticato nella laguna che proprio grazie al kite viene riconosciuto come campo di gara a livello internazionale. La Capitaneria di Porto, per il vero, ha cercato di porre delle regole, ma sono necessari anche i controlli per chi non le rispetta. Invito che rivolgiamo sia al Comune guidato da Massimo Grillo che al Libero Consorzio comunale di Trapani (ente gestore della Riserva) per una migliore fruibilità e pulizia dello Stagnone. Un fenomeno a cui si assiste di frequente da quando esiste la pista ciclabile, è quello di moto, auto o camper che attraversano la pista per sfruttare alcuni spazi vicini alla riva vuoi per un motivo, vuoi per un altro (per praticare pesca, kite, per ammirare il paesaggio, per la vendita ambulante, per scattare due foto al tramonto, ecc.). Atteggiamenti errati che non fanno altro che rovinare la pista e il suo cordolo, mettendo peraltro a rischio la viabilità di pedoni o ciclisti a cui la ciclopedonale è rivolta.

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Un commento

  1. Penso che non esistano in Italia Riserve Naturali orientate gestite così male da tutti i responsabili preposti alla sua salvaguardia. Si porrà fine a questo scempio forse quando sarà troppo tardi per un effettivo e reale recupero dell’aria.

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