Inchiesta per favoreggiamento all’immigrazione clandestina: per il Tribunale di Trapani il fatto non costituisce reato

redazione

Inchiesta per favoreggiamento all’immigrazione clandestina: per il Tribunale di Trapani il fatto non costituisce reato

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venerdì 19 Aprile 2024 - 12:54

Non luogo a procedere per i 21 componenti dell’equipaggio della Iuventa, l’imbarcazione della ong tedesca “Jugend Rettet”. Accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sono stati prosciolti perché il fatto non costituisce reato.

La vicenda risale al 2017 quando la Procura di Trapani, che indagava sui salvataggi effettuati nelle acque del Canale di Sicilia da navi delle ong, chiese e ottenne il sequestro della Iuventa, una delle imbarcazioni della organizzazione tedesca ipotizzando il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Gli inquirenti sostennero di aver accertato almeno tre casi in cui alcuni componenti dell’equipaggio della nave avevano avuto contatti con trafficanti di migranti libici e sarebbero intervenuti in operazioni di soccorso senza che i profughi fossero in reale situazione di pericolo. I migranti sarebbero stati trasbordati sulla nave della ong scortati dai libici.

Le indagini, tuttavia, hanno portato la Procura di Trapani, lo scorso 29 febbraio, a chiedere il non luogo a procedere per i 21 componenti dell’equipaggio, che adesso hanno affidato a una nota pubblicata sui social il proprio commento sulla vicenda.

“A seguito di un’indagine imperfetta guidata da motivi politici, migliaia di persone sono morte nel Mediterraneo o sono tornate forzatamente nella Libia lacerata dalla guerra“, ha ricordato il capomissione Sascha Girke. “Oggi, come ogni giorno, gli Stati europei continueranno a progettare e attuare misure per annegare, respingere, imprigionare, picchiare e soffocare le persone in movimento. Questa è la logica terrificante della fortezza Europa, per la quale la iuventa rappresenta una minaccia. Oggi ricordiamo in particolare le migliaia di persone in movimento imprigionate in Europa per aver spinto verso la loro libertà e quella dei loro compagni di viaggio. Oggi vorremmo soprattutto essere più vicini a loro, poter aprire le porte delle loro celle, dire loro che sentiamo il loro dolore, che speriamo presto siano libere. Il nostro impegno è nella lotta per la libertà di circolazione, per la depenalizzazione delle agevolazioni migratorie, per la caduta forte e totale delle mura della fortezza Europa. […] Oggi festeggeremo solo per renderci più forti nella lotta che continua. Nessuno è libero finché non siamo tutti liberi!”.

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