Asp di Trapani, si presenta il commissario Croce. Indagine interna sul caso Messina Denaro, “ma bisogna parlare anche di ciò che funziona”

Vincenzo Figlioli

Asp di Trapani, si presenta il commissario Croce. Indagine interna sul caso Messina Denaro, “ma bisogna parlare anche di ciò che funziona”

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venerdì 29 Marzo 2024 - 06:45

Fiducioso per il futuro, ma anche consapevole delle difficoltà presenti. Nel primo incontro con i giornalisti del territorio, a poche settimane dalla sua nomina ufficiale, il commissario straordinario Ferdinando Croce ha espresso le sue prime impressioni sull’azienda sanitaria trapanese, che negli anni post Covid ha dovuto fare i conti con numerose criticità.

Accanto alle questioni ordinarie, non poteva mancare un riferimento alla vicenda degli esami radiologici effettuati all’ospedale di Mazara da Matteo Messina Denaro, nel corso della sua latitanza. Una vicenda che ha coinvolto anche un radiologo compiacente del nosocomio mazarese – Cosimo Leone – che ha consentito al boss di scavalcare altri pazienti in attesa per un esame diagnostico. “Ho già disposto un’indagine interna e adottato una delibera di sospensione cautelare del dipendente in stato di arresto”, ha affermato Croce sottolineando che tale indagine sarà effettuata a 360° per accertare se quanto accaduto faccia parte di un fenomeno più esteso e garantendo che i vertici aziendali assicureranno la massima collaborazione con le istituzioni giudiziarie e le forze dell’ordine.

Tra le varie sollecitazioni degli operatori dell’informazione, la situazione dell’ospedale di Mazara, dove resta il nodo dei reparti non ancora operativi (tra cui quello di rianimazione): Croce ha affermato di aver apprezzato la condizione strutturale dell’Abele Ajello, confidando nel reclutamento di nuovi medici attraverso i recenti avvisi pubblici per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’azienda. “Il tema di Mazara – ha poi puntualizzato il commissario – si interseca con quello della rete ospedaliera regionale. Personalmente ho già un’idea su come riorganizzare i presidi esistenti, lo faremo confrontandoci con le istituzioni locali e le forze sindacali”.

Tra i vari sopralluoghi effettuati in queste prime settimane di lavoro, Croce cita anche quello al cantiere del nuovo padiglione per le malattie infettive, presso l’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala. “I lavori per l’ampliamento del pronto soccorso sono stati conclusi – precisa Croce – mentre quelli per il resto del padiglione sono fermi a causa dei tempi necessari al passaggio di consegne tra i soggetti attuatori dell’opera. Recentemente ho partecipato a una riunione presso il Genio Civile in cui ho chiesto di accelerare la ripresa. Spero che entro aprile i lavori possano ripartire”. Sul tema della radioterapia al Sant’Antonio Abate di Trapani, il commissario ha spiegato di aver deliberato un provvedimento ricognitivo delle risorse disponibili per appaltare i lavori, ritenendo che – alla luce di quanto emerso – ci siano le condizioni per appaltare i lavori entro l’anno.

Continuando a rispondere alle domande dei giornalistici, Croce ha annunciato di volersi impegnare anche per un ulteriore miglioramento della situazione riguardante le liste d’attesa e il servizio Cup, sottolineando poi la volontà di imprimere un cambio di passo sul racconto della sanità in provincia (“Va bene puntare l’attenzione sulle criticità, ma occorre parlare anche delle cose che funzionano”) e annunciando iniziative legate allo sport, all’arte e alla cultura, oltre che una maggiore collaborazione con il Rettore dell’Università di Palermo per potenziare l’offerta didattica (“non bisogna continuare a pensare che Trapani sia sede di formazione dei primi anni di attività e poi rappresenti una via di fuga”). Tutto ciò anche per invertire quella tendenza che in questi anni ha visto molti medici rinunciare a incarichi nelle strutture pubbliche della provincia pur avendo superato le selezioni concorsuali. “Tra i miei obiettivi c’è anche quello di ridurre la mobilità passiva o il cosiddetto turismo sanitario: il pensiero è ai pazienti che vanno al Nord per curarsi, ma anche ai medici, che non devono prendere l’aereo per andare via da Trapani, ma per tornare”.

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