Processo Airgest, prescrizione per il reato di falso in bilancio

Linda Ferrara

Processo Airgest, prescrizione per il reato di falso in bilancio

Condividi su:

domenica 17 Marzo 2024 - 10:43

L’11 marzo scorso, presso il Palazzo di giustizia di Trapani è stato emesso il dispositivo concernente il cosiddetto processo Airgest. La decisione è stata letta nel corso dell’udienza dal presidente del collegio dei giudici, Franco Messina, e a latere le dottoresse Roberta Nodari e Chiara Badalucco.

Per gli amministratori della società di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi è, dunque, pervenuta la prescrizione per quanto concerne i reati di cui al capo A e B (false comunicazioni sociali). In particolare, la disposizione è intervenuta nei confronti di Salvatore Castiglione, Franco Candido Giudice, Paolo Angius, Luciana Giammanco, Giancarlo Guarrera, Vittorio Fanti, Gioacchino Lo Presti, Letteria Dinaro, Michele Angelo Maggio, Antonino Di Liberti, Antonio Lima e Antonino Galfano. Nessuno dei suddetti imputati ha perciò rinunciato alla prescrizione.

Nell’inchiesta del 2019, condotta dalla magistratura trapanese, i menzionati soggetti erano stati accusati di avere rappresentato nei bilanci della società, precisamente dagli anni 2012-2015 (e analogamente avrebbero commesso per gli anni 2010-2011) fatti rilevanti non rispondenti al vero. Nello specifico, i costi di co-marketing a favore della AMS, società partecipata dalla compagnia aerea Ryanair, sarebbero stati inserititi tra le immobilizzazioni materiali, ed esattamente tra i costi di ricerca, sviluppo e pubblicità. Secondo l’accusa, invece, avrebbero dovuto essere indicati nel conto economico. Gli amministratori avrebbero pertanto fissato solo una quota del 20% nel risultato dell’esercizio di ogni anno, al posto dell’intero costo, inducendo in errore i soci, i creditori e il pubblico in merito alla situazione economica e finanziaria dell’Airgest. Anche l’omissione del controllo sui citati bilanci, per la Procura trapanese, avrebbe portato al concorso nella falsificazione degli stessi.

Nell’ambito del processo resta in piedi, dunque, il reato di peculato, per il quale sono stati chiamati a rispondere gli amministratori protempore: i presidenti Salvatore Ombra, Salvatore Castiglione e Franco Candido Giudice; Paolo Angius e Fabrizio Bignardelli in qualità di vicepresidenti del consiglio di amministrazione dell’Airgest; Giuseppe Russo e Giancarlo Guarrera come direttori generali; infine, l’amministratore delegato Vittorio Fanti. Detti soggetti sono stati accusati di avere distratto circa 18 milioni di euro, corrispondenti alla tassa addizionale comunale sui diritti di imbarco dei passeggeri sugli aeromobili. Tale somma avrebbe dovuto essere versata all’INPS, presso cui è istituito un fondo speciale per il sostegno al reddito, all’occupazione e alla riqualificazione del personale del trasporto aereo. Al contrario, per la magistratura trapanese, la menzionata cifra sarebbe stata utilizzata per sopperire alle difficoltà strutturali di liquidità della azienda, considerandola una fonte di finanziamento della stessa.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta