Un ulteriore cedimento costiero si è verificato nei giorni scorsi a Capo Boeo, luogo che era stato già interessato dallo sprofondamento di una parte del marciapiede.
I consiglieri comunali di opposizione Nicola Fici, Mario Rodriquez, Flavio Coppola, Walter Alagna, Gabriele Di Pietra, Leo Orlando, Piergiorgio Giacalone e Eleonora Milazzo, nel corso di una diretta Facebook dal Lungomare di Marsala, di fronte al Baglio Anselmi – sede del Museo della Nave Punica – hanno cercato di verificare di persona le condizioni del cedimento strutturale della strada. Presenti anche esponenti di altre forze politiche locali.
“Già 5 anni fa si era proposto il problema dell’erosione costiera. Già l’Amministrazione comunale Di Girolamo aveva ricevuto 2 milioni e 200mila fondi con co-finanziamento per mettere in sicurezza il Lungomare Boeo. Progetto che doveva terminare nel 2023 ma si è perso tempo e il finanziamento è andato perduto. Fatto molto grave“, racconta il consigliere Rino Passalacqua.
Circa tre anni fa il primo cedimento, adesso un ulteriore collasso del marciapiede che sta affossando. Per non parlare nel tratto di costa sotto la strada. Potrebbe sprofondare anche l’intera strada che al momento continua ad essere attraversata dai mezzi.
“Siamo in una situazione drammatica”, continua Passalacqua assieme ai suoi colleghi che proseguono: “Riterremo responsabili il sindaco e l’Amministrazione di un ribaltamento della strada”.
Per non parlare del fatto che proprio lì passa la neo pista/corsia ciclabile, quindi rischio maggiore far passare i ciclisti dall’area.
Leo Orlando: “Invitiamo il sindaco e l’Amministrazione tutta di compattarsi e andare presso gli uffici regionali per riottenere i fondi. Peraltro i lavori erano stati assegnati a giugno ma non se n’è fatto nulla, il progetto di interventi è stato abbandonato”.
Walter Alagna: “Vogliamo essere il futuro propositivo per un Governo che diventi più incisivo. Siamo qui a testimoniare che l’incuria e la non-governance del territorio produce”.
Flavio Coppola: “Situazione preoccupante, non so se questo tratto di strada sia ancora percorribile. Dovrebbero interdire l’area, quanto meno dalla zona bagli al Museo Lilibeo”, dice il consigliere arrivato in bici e sfruttando la ciclabile promiscua.
“Sono qui a constatare che l’Amministrazione comunale fa acqua da tutte le parti, nel verso senso della parola. E’ successa la stessa cosa accaduta anni fa vicino le storiche cantine Florio. In quell’occasione abbiamo ricevuto il finanziamento e siamo riusciti ad intervenire” afferma la vice presidente del Consiglio comunale Eleonora Milazzo in rappresentanza del gruppo ProgettiAmo Marsala.
Di disfatta dell’ente comunale parla il consigliere Mario Rodriquez: “Andare a perdere dei finanziamenti non sta nè in cielo nè in terra, così come la perdita di quello per l’asilo nido comunale Bosco che era in costruzione”.
Gabriele Di Pietra spiega che la “… protesta è portata avanti da un terzo dell’Aula consiliare. Quello che possiamo fare è chiedere al sindaco Massimo Grillo di parlare con la Regione per ottenere una proroga. Ci sono delle responsabilità, ma non vogliamo solo attaccare, siamo qui anche per trovare una soluzione ed evitare la tragedia preannunciata”.
Nicola Fici fa eco al collega di Sala delle Lapidi: “… testimoniamo con la nostra presenza di incidere fortemente nell’Amministrazione per scongiurare la perdita definitiva del finanziamento per mettere in sicurezza il tratto di strada del Lungomare cittadino”.
Piergiorgo Giacalone fa notare come “… questo cedimento potrebbe inficiare alla realizzazione della pista ciclabile”.
Nel frattempo, mentre era in atto la protesta, il sindaco Massimo Grillo nella pagina Facebook del Comune ha fatto sapere: “Nel 2020, quando sono stato eletto, tra i vari problemi che ho trovato c’erano anche le criticità di questo progetto. Il progetto scontava purtroppo alcuni errori progettuali. Questi errori di progettazione insieme al contestuale aumento dei prezzi delle materie prime ha creato una situazione per cui gli uffici comunali, pur essendo riusciti in extremis ad appaltare i lavori, hanno ritenuto di non avviare il cantiere perché non sarebbe stato possibile concludere i lavori e rendicontare le spese entro dicembre 2023. Formalmente il Comune di Marsala non ha ancora ricevuto alcun provvedimento di definanziamento. Anche quando ciò dovesse accadere, abbiamo comunque la assoluta certezza di poter effettuare i lavori. Potremo farlo alternativamente mediante: una richiesta di utilizzo dei fondi con la cosiddetta riprogrammazione, richiedendo così una semplice proroga dei termini per la rendicontazione o un utilizzo di risorse destinate al consolidamento già introitate”.
Il sindaco conclude: “In altre parole, così come anticipato nella conferenza stampa di alcuni giorni addietro, qualora la situazione dovesse richiederlo il Comune potrà utilizzare risorse già introitate per realizzare il primo stralcio funzionale dei lavori nelle more di essere autorizzati dalla Regione all’utilizzo delle somme precedentemente assegnate. Si tratta dunque di un mero contrattempo burocratico che non impedirà in alcun modo ai marsalesi di vedere il lungomare ripristinato con le somme assegnateci dalla Regione”.