Crisi vitivinicola, il Vescovo di Mazara esprime vicinanza alle famiglie e lancia un appello al mondo politico

redazione

Crisi vitivinicola, il Vescovo di Mazara esprime vicinanza alle famiglie e lancia un appello al mondo politico

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venerdì 25 Agosto 2023 - 09:58

Da alcune settimane è già iniziata la vendemmia in provincia di Trapani. La difficile situazione che si sta prospettando quest’anno ha indotto il vescovo della Diocesi di Mazara, Angelo Giurdanella, ha scrivere una lettera agli agricoltori del territorio, mostrando la propria vicinanza.

“Carissimi, Carissime, in questi giorni in cui è già iniziata la vendemmia, desidero rivolgermi con questa lettera a tutti voi, donne e uomini, figli amati di questa terra, che state soffrendo a causa della crisi che ha mostrato il settore vitivinicolo. Sebbene tale crisi duri da anni, nel corso di questa rovente estate si è aggravata ulteriormente. Come Vescovo di questa porzione della nostra Sicilia, particolarmente vocata da secoli alla coltivazione della vite ed alla produzione del vino, non posso non provare dolore per le famiglie che, dopo aver investito tempo, lavoro e denaro, si ritrovano con una produzione più che dimezzata, ed apprensione per il destino delle cantine che vedono compromessa la loro produzione. A tutti voi in modo particolare esprimo la vicinanza mia e di tutta la nostra Chiesa, la mia disponibilità a starvi vicino nel cercare delle soluzioni, almeno quelle che dipendono dalla volontà umana, ed assicuro la mia preghiera al buon Dio perché non vi faccia mancare la sua provvidenza, affinché nulla possa più frustrare in futuro le vostre giuste attese di un ritorno economico dalla terra che con tanto amore lavorate. Ho nei miei occhi i volti preoccupati dei contadini, che ho incontrato visitando le comunità ecclesiali, per le frequenti piogge nel mese di maggio e giugno, e per la forte umidità, che aveva fatto proliferare la peronospora, che colpisce la vite nelle parti più tenere e verdi. La speranza del raccolto, i trattamenti preventivi ripetuti e poi, invece il disastro, per l’ondata di calore che anche i più anziani tra voi non ricordano. In ogni pianta tanti grappoli sono stati bruciati, asciugati da questo forno che ha avvolto ogni cosa. Ammiro la vostra fiducia nel futuro, la vostra voglia di lottare che si traduce nella speranza di un’annata migliore, e mi commuove, nonostante tutto, il vostro amore per la terra, che con le braccia ed il sudore della fronte avete reso bella e ricca”.

Il vescovo Giurdanella evidenzia che “non è più possibile negare, almeno che non si anteponga l’ideologia alla scienza, che siamo di fronte ad un cambiamento climatico globale, per lo sfruttamento sconsiderato delle risorse della terra e per il consumismo sfrenato di cui noi tutti ne siamo responsabili”. Poi si rivolge al mondo politico e alle istituzioni locali: “Le implicazioni sociali, economiche del cambiamento climatico sono sicuramente una delle più grandi sfide che la politica siciliana deve assumere, con un occhio privilegiato verso le fasce più deboli che in questo momento, sono anzitutto gli agricoltori e i lavoratori dei campi. A questo proposito lasciatemi spendere una parola su una questione, che a differenza del riscaldamento globale, può avere delle risposte immediate dalla politica. I rilievi da fare sono anzitutto relativi alla giustizia sociale, ovvero alla giusta remunerazione del prodotto della vite, ma anche degli altri frutti della terra, che generalmente vengono sottopagati rispetto al loro valore reale. La dottrina sociale della Chiesa lega la dignità e la fatica del lavoro alla stessa dignità dell’uomo”. Tuttavia, monsignor Giurdanella evidenzia che si sta andando in direzione opposta, come dimostrano i frequenti abbandoni dei terreni, soprattutto nella valle del Belice.

“Per tali ragioni – conclude il vescovo di Mazara – esorto tutta la compagine sociale e politica a individuare al più presto con vera equità e imparzialità, le soluzioni adeguate per risollevare il settore vitivinicolo, pensando a degli aiuti straordinari per l’immediato ed a riforme strutturali per il futuro, e soprattutto attuarle avendo nel cuore solo il bene comune. In particolare, faccio appello a tutte le forze sane, perché, aprendo tavoli di confronto, si possano individuare vie concrete e condivise”.

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