Pioggia e pianto

Claudia Marchetti

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Pioggia e pianto

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giovedì 18 Maggio 2023 - 07:23

Che le piogge negli ultimi due anni fossero anomale ne avevamo contezza. E’ stato un graduale peggioramento e, come si dice spesso, il noto detto “non ci sono più le mezze stagioni”, sembra essere una certezza. Nell’autunno 2021 e 2022 in Sicilia e in Provincia di Trapani non ha piovuto, ma ci sono state delle bombe d’acqua improvvise e a sprazi.

A Catania, una delle città più colpite dagli eventi meteorologici di due anni fa, addirittura, in tre giorni si sono accumulati 268,4 millimetri di pioggia, cioè l’equivalente di 3 mesi di precipitazioni. In tre giorni, per l’appunto. Per il resto, è piaga siccità e questi fenomeni improvvisi che allagano le città causando eventi persino tragici – come sta accadendo in queste ore in Emilia Romagna e nelle Marche – di certo non aiutano le colture, anzi, le danneggiano.

Il fattore principale di queste bombe d’acqua, peraltro in piena Primavera, è dovuto al cambiamento climatico e l’effetto di questa mutazione è dovuta in gran parte alle azioni dell’uomo. I ghiacciai che si sciolgono per effetto del surriscaldamento, l’innalzamento seguente dei mari, i rifiuti negli oceani ingeriti dai pesci che finiscono nelle nostre tavole, l’amianto inquinante, i terreni aridi, la siccità, la stagione degli incendi, il consumo di carbone, petrolio e gas e quindi l’effetto serra, la carenza di acqua, l’abbattimento delle foreste (gli alberi aiutano ad assorbire anidride carbonica dall’atmosfera), l’aumento di allevamenti e di fertilizzanti.

È stato stimato che l’attuale tendenza delle emissioni di CO2 dovute alla combustione del carbone è responsabile di circa un terzo dell’aumento di 1 grado centigrado delle temperature medie annuali al di sopra dei livelli preindustriali. Nel 2012 è scaduto il primo degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, trattato internazionale in materia ambientale. L’Italia quell’anno ha attuato il “Fondo rotativo per Kyoto” da 600 milioni di euro per finanziare, con tassi agevolati di interesse, gli investimenti in efficienza energetica, le energie rinnovabili, le tecnologie di cogenerazione e trigenerazione.

Secondo i dati ufficiali diffusi a fine 2012, nell’anno sono stati finanziati 588 progetti proposti da caserme, ospedali, amministrazioni locali, scuole, musei e poli industriali per complessivi 330 milioni di euro per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici. Ad oggi si continua. Ma basterà? Bastano tutti i finanziamenti europei, i fondi Pnrr per migliorare l’efficientamento energetico di cui si parla tanto? O bisogna iniziare dagli asili a spiegare ai giovani che la loro città è come il salotto di casa, che è sempre pulito.

A tante persone piace casa pulita, ma poi sporcano il paesaggio in cui vivono. Questo perchè non guardano mai oltre il proprio orticello. C’è un altro noto detto. Quello del dito e della luna.

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