Lo strano esodo dal Pd

Vincenzo Figlioli

Punto Itaca

Lo strano esodo dal Pd

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martedì 09 Maggio 2023 - 06:45

Dicono che con la vittoria alle primarie di Elly Schlein il Pd si sia spostato a sinistra. E proprio per questa ragione, hanno deciso di lasciarlo. Prima l’ex ministro Fioroni, poi il senatore Borghi, l’europarlamentare Caterina Chinnici e, ieri mattina, Carlo Cottarelli. La sensazione è che l’esodo proseguirà, per la gioia di quei gruppi che da tempo pronosticano l’estinzione del Partito Democratico e la rinascita del Grande Centro.

In realtà, non appare ben chiaro da quali fatti concreti i soggetti citati abbiano notato uno spostamento del Pd di Elly Schlein su posizioni “radicali”. La neo segretaria pare piuttosto allineata alla linea atlantista e filo-ucraina del partito in politica estera e ha costituito una segreteria abbastanza rappresentativa delle varie anime. Senza dubbio, evidenzia una posizione più decisa sui diritti civili e sociali, in linea con il mandato che le è stato affidato dai cittadini che l’hanno premiata alle primarie. Ma tacciarla di massimalismo, allo stato attuale, pare un processo alle intenzioni.

Evidentemente, c’è una parte consistente del Pd che si era affezionata all’idea di un partito bloccato, in cui la priorità era tenere assieme le correnti, più che la capacità di parlare con i cittadini, di leggere le esigenze del Paese, di proporre un modello sociale e culturale alternativo al centrodestra. L’apice di quest’atteggiamento si è toccato con l’ultima campagna elettorale, in cui si è scelto di rinunciare al campo largo con il Movimento 5 Stelle e di assistere in silenzio alla netta vittoria dello schieramento guidato da Giorgia Meloni.

Toccato il minimo storico dei consensi, il Pd aveva solo due strade davanti: sciogliersi o cambiare. Il popolo delle primarie ha scelto la seconda strada e il tempo dirà se avrà scelto bene. Resta il fatto che Elly Schlein ha il diritto di provare a rinnovare il suo partito, inserendo forze fresche e ricostruendo un’opposizione capace di incidere sull’opinione pubblica e sull’azione di governo, interpretando lo spirito del tempo anche attraverso il ritorno alle piazze.

“Non rinchiuderti, partito nelle tue stanze. Resta amico dei ragazzi di strada”, scriveva un secolo fa Majakovsky. E non è un caso che questa poesia piacesse tanto a Peppino Impastato (come ricordato in una scena de I Cento Passi), ucciso dalla mafia proprio il 9 maggio di 45 anni fa. L’auspicio è che il nuovo corso si affermi anche in Sicilia, dove l’elezione di Renato Schifani e il ritorno sulle scene di Cuffaro e Lombardo sembrano aver ricostituito quel fronte che aveva gestito per anni il potere nell’isola, tra poche luci e tante, tante ombre.

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