Treni lenti e poco frequentati al Sud, lo dice il rapporto Pendolaria 2023 di Legambiente

redazione

Treni lenti e poco frequentati al Sud, lo dice il rapporto Pendolaria 2023 di Legambiente

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domenica 02 Aprile 2023 - 07:30

Treni lenti e poco frequenti, interventi a rallenty sulle linee interrotte. Risorse inadeguate per il potenziamento delle infrastrutture. E’ a tinte fosche il quadro della rete ferroviaria siciliana dipinto dal rapporto Pendolaria 2023 di Legambiente. Uno studio che mette in evidenza i cronici ritardi dell’Isola e del Mezzogiorno rispetto al resto d’Italia. Un deficit reso emblematico dallo scarto tra le corse quotidiane dei treni regionali in Sicilia e Lombardia, 506 contro 2.173.

Tra le situazioni peggiori quella della Palermo-Trapani via Milo, chiusa dal 2013 a causa di alcuni smottamenti di terreno, e della Catania-Caltagirone-Gela, inserita tra le dieci linee peggiori d’Italia, con l’ultimo tratto bloccato per il crollo del Ponte Carbone nel lontano 2011.

Secondo Legambiente, piuttosto che puntare sul progetto del Ponte sullo Stretto, per rispettare gli obiettivi del Green Deal europeo occorrono nuovi investimenti, a partire dall’asse prioritario Palermo-Messina-Catania, e un rafforzamento dei collegamenti tra Sicilia e Calabria.

Nel trasporto ferroviario regionale vanno evidenziate le differenze tra le diverse aree del Paese, specialmente tra sud e nord, e tra i diversi gestori. Per dare un’idea delle differenze che esistono, le corse dei treni regionali in tutta la Sicilia sono, ogni giorno, 506 contro le 2.173 della Lombardia.

Uno dei segnali positivi più importanti avvenuti sulla rete, forse una delle ragioni della crescita del numero dei passeggeri in alcune realtà, è il rinnovo del parco di treni circolante. Al 2021 l’età media si attesta a 15,3 anni.

Il tragitto tra Ragusa e Palermo prevede solo 3 collegamenti al giorno, tutti con un cambio, impiegando 4 ore e 23 minuti per arrivare a destinazione (addirittura la situazione è peggiorata rispetto alle 4 ore impiegate nel 2017).

Il sud, quindi, rischia di rimanere a lungo con una qualità del servizio non paragonabile con il resto del Paese. Per accorciare i tempi di spostamento verso Salerno occorre acquistare navi che trasportino treni interi e servirebbero anche i Frecciarossa.

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