Sosteneva di essere vittima di Andrea Bonafede, il geometra che aveva fornito l’identità a Matteo Messina Denaro. Arrestato il cugino omonimo di Andrea Bonafede, che aveva il compito di consegnare le ricette. Il professionista si era difeso sostenendo di non conoscere l’identità della primula rossa di Cosa nostra, ma è stato smentito dalle indagini dei carabinieri del Ros.
In realtà, il dottore Alfonso Tumbarello, 70 anni, sapeva benissimo che le prescrizioni mediche le faceva per il falso Bonafede, ovvero il superlatitante di Cosa nostra. Questo sostiene l’atto d’accusa firmato dal procuratore capo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Gli investigatori sottolineano come le indagini abbiano offerto “uno spaccato dell’assordante silenzio dell’intera comunità di Campobello di Mazara che, evidentemente con diversi livelli di compiacenza omertosa, paura, o addirittura complicità, ha consentito impunemente al pericoloso stragista ricercato in tutto il mondo di affrontare, almeno negli ultimi due anni, cure mediche e delicatissimi interventi chirurgici in totale libertà, godendo della disponibilità di somme di denaro, macchine, appartamenti, addirittura relazioni sentimentali”.
Secondo le indagini il medico ha prescritto a nome di Andrea Bonafede almeno 95 farmaci per gravi patologie tumorali, più 42 esami e analisi. Il medico era stato consigliere comunale a Campobello dove nel 2011 si candidò a sindaco nella competizione vinta da Ciro Caravà. Si era candidato per il rinnovo dell’Ars nell’Udc dove era stato primo dei non eletti. In passato aveva ricoperto anche la carica di Consigliere Provinciale