Domenica 24 luglio, alle ore 20, tra i tanti libri che si presenteranno all’interno della rassegna letteraria “Il mare colore dei libri” che si terrà nel week end a Villa Cavallotti, c’è anche quello di Massimo Rapisarda: “Il Ciondolo di Empedocle”.
In Sicilia il crimine paga. Da quando Camilleri ha creato la domanda, un nugolo di giallisti siciliani ha fatto capolino sulla scena letteraria per soddisfare l’offerta. E da quando Camilleri è morto, ognuno di questi ha pensato: vediamo se posso sostituirlo io. E così anche Massimo Rapisarda, ex-scienziato ed ora scrittore per passione, ha scritto il suo giallo ambientandolo sull’Etna. I dintorni di Catania sono meno idilliaci e più affollati di quelli di Ragusa, ma c’è pur sempre l’Etna a fare la sua figura. E, soprattutto, ci sono le granite, i cannoli, gli arancini, le sarde a beccafico, la pasta alla Norma…
Il protagonista è Mimmo Cutò, un investigatore di paese, indolente e mammone, che passa le sue giornate al bar, in attesa che si materializzi un caso su cui indagare. Questo succede quando un noto avvocato scompare sull’Etna durante un eruzione. E così Mimmo viene in contatto con una bella e brillante ispettrice di polizia, di cui ovviamente s’invaghisce. Per fortuna alla fine, come nei romanzi di Agata Christie, l’ispettrice spiegherà cosa è successo veramente e lo svelerà al lettore. E anche a Mimmo, che naturalmente non c’è arrivato.
Rapisarda, un fisico con la passione per l’archeologia preistorica, ha pubblicato anche articoli come “Atlantis: a grain of truth behind the fiction?”, in cui sostiene che la mitica Atlantide di Platone potrebbe trovarsi su un fondale poco lontano da Marsala.