Da una settimana alla guida dei democratici marsalesi, il nuovo segretario Paolo Pace è chiamato a fare tante cose in poco tempo, tra le primarie dietro l’angolo, le regionali alle porte e le politiche del 2023 non troppo lontane. In mezzo, poi, ci sono le difficoltà interne a un partito spesso frammentato, a cui anche l’elettorato lilibetano guarda con disappunto e preoccupazione.
Da dove riparte il Pd di Marsala con Paolo Pace segretario?
Da Marsala. Direttore, le farò un’ affermazione perentoria. Marsala è la città più bella e vivibile della Provincia di Trapani (in tema, accetto sereni e leggeri contraddittori), oltre ad essere nel quintetto base delle città siciliane in termini di importanza economica, sociale e culturale. A fronte di questa bellezza e di questa significatività la classe dirigente di questa Città dovrebbe essere all’altezza. Il PD di Marsala desidera fare la sua parte con un contributo di idee, proposte concrete e non velleitarie, critiche costruttive e non pregiudizievoli. Qualora si attivassero interventi di qualità per questa città il PD non potrà che condividerle. Ma i cittadini marsalesi hanno l’ impressione di un calo di velocità da parte di questa Amministrazione: da cinque minuti al massimo si è passato a cinque anni al minimo. E, fortunatamente, si registrano meno le deresponsabilizzanti litanie sulle colpe della passata Amministrazione.
Quando intende procedere alla designazione della segreteria che la affiancherà nel suo lavoro?
Nel rispetto dei tempi dell’ ascolto e della ricezione delle varie disponibilità la designazione della Segreteria sarà effettiva entro questo mese. C’è necessità di essere operativi. E’ finito il tempo dell’assenza del Pd in questa Città.
Al Congresso si è consumata una frattura con un altro pezzo del partito. Intende recuperare il rapporto con chi è uscito prima della sua elezione?
Le fratture sono sempre ricomponibili. Basta volerlo, ma soprattutto desiderarlo. Ci sarà sempre spazio nel PD di Marsala per le proposte di qualità. Vede, caro Direttore, la politica, come la libertà, diceva Gaber, è partecipazione. E’ diventata, purtroppo. delega, sovente clientelare, con il risultato che ci ritroviamo ad assistere a dequalificanti rigurgiti cuffariani.
In passato lei è stato tesserato con il Pd di Castelvetrano, ricoprendo anche incarichi dirigenziali. Cosa porta con sé di quell’esperienza?
Ad onor di realtà sono stato Segretario dei Democratici di Sinistra a Castelvetrano, assumendo il ruolo dell’opposizione ad un locale sistema che ha condotto ad una progressiva involuzione sia economica (vedasi il dissesto finanziario) che politica (vedansi le attuali vicende). Alla luce o meglio al buio di tutto questo appare un merito storico l’ aver fatto opposizione. Ma mi consenta un inciso per l’ affetto che nutro per questa Città e anche per delineare il degrado politico dell’attuale governo regionale. Lo affermo anche da medico: non puoi declassare un ospedale come quello di Castelvetrano – sono stati capaci di far scomparire anche il reparto di pediatria – così strategico da un punto di vista sanitario in un territorio così importante come la Valle del Belice. Trattasi di un madornale errore politico e sociale.
Il circolo Nilde Iotti è stato in questi due anni tra i più determinati oppositori alla Giunta Grillo a Marsala. Intende dare lo stesso indirizzo anche al circolo territoriale?
Desidero anche ricordare il Circolo Nilde Iotti per l’ organizzazione delle Agorà, grande volano politico del Partito Democratico a livello nazionale. L’ultima Agorà, peraltro, ha registrato come interlocutore il Ministro del Lavoro Andrea Orlando. Detto questo, come fai a non essere un determinato oppositore della Giunta Grillo? Lo spazio è tiranno. Citerò soltanto la mancata ma oramai tardiva apertura del padiglione Covid con tanto, ricorderà, di fraterni e commoventi abbracci inaugurali, la perdurante chiusura del Teatro Comunale a fronte di iniziative culturali di dubbio gusto pedagogico o la recente chiusura dell’ufficio turistico. E, dispiace davvero continuare in questo triste elenco, la persistente chiusura degli impianti sportivi, del Monumento dei Mille inaugurato dalla passata Amministrazione e significativa porta storico-culturale della Città. Vogliamo, purtroppo, inserire la mancata valorizzazione della pista ciclabile allo Stagnone che ha collocato Marsala nel circuito ambientalista delle città europee? Ripeto, lo spazio è tiranno ma, mi creda, forse è meglio non continuare perché fa davvero male al cuore e agli occhi di chi vuole bene a questa Città.
Il 23 luglio si celebreranno le primarie dell’area progressista per la presidenza della Regione. Ufficialmente i democratici sostengono Caterina Chinnici: come si svilupperà l’impegno del nuovo Pd di Marsala in vista di questo primo test politico?
Avremo modo di accogliere a Marsala, salvo imprevisti, il 16 luglio la dottoressa Caterina Chinnici, eurodeputata e, ricordo tra l’altro, già Capo Dipartimento della Giustizia Minorile di un precedente governo. Anche per questo confidiamo nella voglia di riscatto dei siciliani; lo confidiamo, soprattutto, per i giovani che non meritano déjà-vu di triste memoria cuffariana o di insipienza governativa del centro-destra. A proposito, occorre sottolineare che, in questa tornata elettorale delle primarie per la scelta del candidato del campo progressista a Presidente della Regione Sicilia, voteranno i sedicenni. A conferma di un desiderio e di una necessità di nuova linfa e di nuova estetica per la politica siciliana.
Secondo le indiscrezioni di queste settimane, la lista provinciale del Pd alle regionali dovrebbe includere il nome dell’ex consigliera comunale Linda Licari. Cosa pensa della sua possibile candidatura?
Le candidature per le Regionali saranno un impegno che onoreremo dopo le Primarie. Linda Licari rientra nel novero delle possibilità non foss’altro perché è una donna protagonista di autogeno consenso elettorale laddove si registrano, sovente, per quanto riguarda le donne in Sicilia, nomine “a latere”. Ma tutto questo è prematuro. Ne discuteremo a tempo debito.