Rifiuti e acqua: due fronti tradizionalmente “caldi” durante la stagione estiva che – anche quest’anno – stanno creando non poca preoccupazione alle amministrazioni del territorio. A Marsala il sindaco Massimo Grillo (ancora in isolamento per il Covid) ha convocato una conferenza stampa on line per gli ultimi aggiornamenti. Per quanto riguarda i rifiuti, il primo cittadino ha ricostruito la situazione delle ultime settimane, segnate dalle difficoltà legate alla chiusura della discarica di Motta Sant’Anastasia e alla decisione della Regione di dirottare sull’impianto trapanese di Borranea l’rsu dei Comuni che vi conferivano. Alla luce di ciò, la provincia di Trapani è autorizzata a depositare una quantità minore di rifiuti indifferenziati. Marsala, che ne produce 21 tonnellate al giorno, può adesso conferirne a Borranea solo 14. Il resto è stato abbancato presso il CCR di Cutusio, che però è quasi al completo.
“Si va verso la saturazione e il rischio è che rimangano per strada, generando nuove microdiscariche”, afferma Grillo, paventando una vera e propria emergenza igienico-sanitaria per tutta la provincia, considerando anche le alte temperature stagionali. Da Marsala viene dunque lanciato un appello a dare la precedenza ai rifiuti della provincia di Trapani, rispetto a quelli del versante orientale dell’isola. “Anche perchè – sottolinea l’assessore all’ambiente, Michele Milazzo – è stato consentito a chi produce più indifferenziata a conferirne di più, con il paradosso che si penalizzano i Comuni virtuosi a vantaggio di chi fa meno differenziata”. Lo stesso Milazzo evidenzia che la Regione aveva prospettato due soluzioni: la riapertura dell’impianto di Siculiana o l’ampliamento di quello di Borranea. “Mi chiedo cosa manchi per procedere”, conclude l’assessore marsalese. Più remota l’ipotesi di un trasferimento dei rifiuti non smaltiti nelle altre regioni, in quanto la procedura è più complessa per l’rsu rispetto alle altre tipologie.
Sul fronte idrico, invece, alla luce dei disservizi che si stanno evidenziando in alcune zone della città il sindaco Grillo sta per sottoscrivere un’ordinanza per un uso responsabile dell’acqua. Di fatto, si chiede ai cittadini di non utilizzare l’acqua potabile (ma quella dei pozzi) per irrigare i giardini, lavare le macchine o riempire le piscine. “Sarà impopolare – sottolinea l’assessore Giuseppe D’Alessandro – perchè l’ordinanza prevede controlli e sanzioni. Tuttavia, non abbiamo scelta, considerando che quest’anno possiamo disporre di quattro pozzi in meno, a causa della nota questione dei nitrati e che durante la stagione estiva Marsala accoglie 50-60 turisti”. Al momento non è prevista una turnazione oraria sul territorio, con l’eccezione di quelle zone (Strasatti e alcune aree periferiche) in cui si è già reso necessario un intervento di questo genere a causa della citata chiusura di alcuni pozzi. A tutto ciò si aggiunge la questione della falda acquifera, che si abbassa ogni anno. “Proprio per questo – aggiunge il dirigente Giuseppe Frangiamore – è sempre necessario usare con responsabilità la risorsa idrica”. Se il presente desta non poche preoccupazioni, il sindaco Grillo si mostra, infine, più ottimista per il futuro: “I 90 milioni di finanziamento ottenuti per il collegamento con Montescuro consentiranno a Marsala di non essere più isolata”.