Il busness plan…il primo passo per aprire una struttura ricettiva

Arianna Sanguedolce

Il busness plan…il primo passo per aprire una struttura ricettiva

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venerdì 17 Giugno 2022 - 08:49

Per aprire la propria struttura ricettiva si comincia da piccoli passi individuare la zona e l’immobile s’è già esistente o valutare il terreno dove costruirlo. Dopo essersi informati su eventuali bonus, agevolazioni, prestiti e si può cominciare a immaginarlo. Il primo passo da fare è il busness plan. Realizzare un buon business plan della vostra struttura ricettiva consentirà di ridurre al minimo i rischi di impresa. Permetterà inoltre di calcolare in anticipo la redditività e il fabbisogno finanziario dell’albergo e di generare un documento da presentare a investitori, soci, o enti locali per presentare domanda di agevolazioni a fondo perduto e alle banche per la richiesta di finanziamenti e mutui. Si consiglia di intraprendere i lavori servendosi di un esempio di business plan per un un bed & breakfast o un modello di business plan per un hotel già realizzati. Ciò per prendere spunti e sfruttare idee e informazioni procedendo sulla falsa riga di modelli studiati appositamente per alberghi, hotel o B&B.

Come fare un business plan per un hotel o B&B?

Per iniziare è necessario creare una descrizione impattante e sintetica per raccontare in poche parole, ma in maniera convincente, qual è l’idea commerciale. Bisognerà evidenziare gli elementi principali ed i punti di forza della struttura: dove si ha intenzione di realizzarlo, perché si è scelto proprio quella posizione e quale sarà il mercato al quale ci si vorrà rivolgere.

E ancora, quale sarà il livello e l’immagine. Una volta completato il lavoro avrete in mano un utilissimo business plan della struttura in PDF che si potrà facilmente mandare via e-mail alle banche e ai potenziali investitori.

I principali capitoli che non devono mancare nel business plan sono:

  1. Piano strategico: il mercato di riferimento

Occorre comunicare innanzitutto se la struttura si trova in una località turistica di mare o montagna, oppure in una città d’arte, o ancora in una località ad alta intensità di business. In funzione del tipo di clientela che frequenterà la località scelta per l’apertura bisognerà decidere se aprire: un un B&B, un residence, o un’altra tipologia di struttura ricettiva e l’immagine da trasmettere alla clientela.

L’analisi della concorrenza è fondamentale prima di prendere qualsiasi decisione e sarà fondamentale conoscere le tariffe praticate dai nostri concorrenti, analizzare le tipologie maggiormente richieste e di maggior successo, i canali di vendita utilizzati, i periodi dell’anno nei quali lavorano e quelli nei quali sono invece vuoti.

  • I fornitori per la gestione

Può sembrare un aspetto secondario ma, in realtà, la scelta dei fornitori per la gestione di una struttura è fondamentale. La prima cosa che ci può venire in mente sono le forniture di alimentari per la colazione e, se previsti, per il bar e il ristorante e quindi cibi freschi ogni giorno e una grande quantità di bibite e bevande.

Non dimentichiamo poi le forniture di prodotti per il bagno e di lenzuola, coperte e teli. Per quanto riguarda i servizi, invece, abbiamo i manutentori degli impianti e i servizi di lavanderia. Al momento di realizzare il business plan, per non dimenticare alcuna voce di costo, consigliamo di scaricare da internet o dal sito della camera di commercio, un bilancio di un hotel tipo in pdf in modo da vedere nel dettaglio quali sono tutte le principali spese sostenute da attività simili alla nostra.

  • Piano finanziario: gli investimenti per avviare la struttura

Gli investimenti sono normalmente molto elevati e sono direttamente influenzati dal fatto che si sia scelto di costruire un nuovo albergo, prenderlo in gestione, affittare solamente l’immobile oppure aprire un hotel in franchising. Ad ogni modo gli investimenti tipici sono quelli che riguardano la messa a norma degli impianti di illuminazione e condizionamento dell’aria, dell’impianto idrico e di riscaldamento, dell’arredo delle singole camere e della reception.

  • Costi variabili e costi fissi di management dell’hotel

E’ fondamentale saper riconoscere i costi variabili da quelli fissi per poter poi calcolare in maniera abbastanza precisa i costi complessivi ed il fabbisogno finanziario della struttura ricettiva. Il consiglio è quello di iniziare a raccogliere tutti i dati relativi al business plan in Excel organizzandoli in tabelle in modo che siano sempre facilmente fruibili.

A seconda di come è organizzata la gestione, i costi potranno essere fissi o variabili. Se ad esempio assumiamo il personale addetto alla pulizia delle camere allora tale costo lo considereremo fisso, se invece ci avvaliamo di un’impresa esterna che ci fattura in funzione delle camere pulite, allora tale costo lo considereremo variabile.

Lo stesso discorso vale per il lavaggio di asciugamani e lenzuola.

I costi amministrativi, i servizi di assicurazione, gli ammortamenti, il canone di locazione, le utenze e le manutenzioni sono invece i tipici costi fissi di gestione. Per calcolare i costi variabili dovremo moltiplicarli per il numero di pernottamenti venduti, mentre i costi fissi rimarranno gli stessi indipendentemente dall’andamento delle vendite.

  • Il piano di marketing della struttura ricettiva
  • Il fabbisogno finanziario per la gestione dell’hotel

Il business plan può essere fatto come file excel o  word ma sicuramente un buon software consente di fare rapide simulazioni e vedere, ad esempio, come cambia la redditività ed il fabbisogno finanziario, mensile o annuale, al variare di un prezzo o del numero dei pernottamenti. Ad esempio possiamo valutare come cambiano i risultati gestendo internamente la lavanderia o appaltandola all’esterno e così anche per le pulizie. Se ancora non lo avete fatto cominciate subito!

Arianna Sanguedolce – Hospitality e Wedding Specialist

Sito web: www.ariannasanguedolce.it

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