Da Marsala petizione ‘no Covid’ per l’ospedale. Di Girolamo: “Troppi disservizi nella sanità trapanese”

redazione

Da Marsala petizione ‘no Covid’ per l’ospedale. Di Girolamo: “Troppi disservizi nella sanità trapanese”

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sabato 28 Maggio 2022 - 08:00

Si è tenuta ieri presso il Circolo Lilibeo di Marsala un incontro stampa dell’Associazione Medica Chirurgica Lilibetana e dell’Ordine dei Medici di Trapani assieme alle associazioni AIL e CIF per chiedere la conversione totale del Covid Hospital “Paolo Borsellino” di Marsala, un presidio per altre patologie diverse dal Coronavirus.

Da qui è nata una petizione che vede coinvolte anche altre associazioni – come Auser Petrosino, Associazione Ricerca sul Cancro, Genitori con figli autistici, “Amici del Terzo Mondo” e Cgil – per fare la “voce forte” con i governi nazionale, regionale e con le autorità sanitarie per la salvaguardia della sanità trapanese.

“Da sindaco – afferma Alberto Di Girolamo che guida i medici lilybetani -, avevo scritto alle istituzioni. Il Ministero mi ha risposto che la competenza era della Regione. Il Covid Hospital poi ha riaperto per pochi mesi, fino all’ondata più forte. L’assessore alla Salute Ruggero Razza nel maggio 2020 ci aveva assicurato di potenziare la sanità locale, puntando sull’ex ospedale ‘San Biagio’. Io ero contrario, avere due presidi nella stessa Città significa avere strutture diverse e organico maggiore. Ecco perché avevo proposto di puntare sul Campus Bio-Medico, vicino all’attuale Borsellino”.

Ad oggi invece, chiosa Di Girolamo, si parla del Padiglione Malattie Infettive “… che doveva essere finito nel maggio 2021 ed ancora è in fase di costruzione e non si sa quanti posti letto ci saranno”. Ma proprio ieri dall’Asp è arrivata una nota in cui si parla di graduale normalizzazione dei presidi trapanesi.

La rete ospedaliera provinciale ha garantito l’assistenza a circa 2000 ricoverati covid, mantenendo comunque una buona operatività dei servizi clinici ordinari per le altre patologie, come a Marsala”, dice il Commissario Straordinario Paolo Zappalà, a cui ha fatto seguito la soddisfazione del sindaco Massimo Grillo.

In relazione al trend di lenta diminuzione della pandemia sul territorio, l’azienda di Trapani sta realizzando un percorso graduale e proporzionato di ritorno alla normalità degli assetti organizzativi dei propri presidi ospedalieri.

Sul fronte delle ospedalizzazioni covid, in Provincia si sta registrando una lenta ma progressiva riduzione: si registrano 48 pazienti covid ricoverati nei presidi ospedalieri del trapanese, di cui 4 in RSA, 36 in degenza ordinaria, 8 in sub intensiva e nessuno in terapia intensiva. Si pensa comunque di far permanere aree o reparti per pazienti Covid. Per Di Girolamo e per Vito Barraco, presidente dell’Ordine dei Medici provinciale, questo però non basta.

“La nostra Provincia dovrebbe avere 1.400 posti letto per abitante – afferma l’ex sindaco lilybetano – e invece ne ha 600” mentre Barraco specifica: “I posti letto in 10 anni sono passati da 2,3 per mille ad abitante a 3,7 per mille. Ancora è poco. Inoltre questo va di pari passo con l’edilizia sanitaria che anche in questo caso è carente con strutture obsolete come quelle di Trapani e Alcamo”.

A questo si aggiunge la carenza di organico, in particolar modo di specialisti. “Una ventina di anni fa a Marsala quando si operava un paziente per tumore, veniva il medico da Palermo per fare la biopsia e gli opportuni controlli – precisa Di Girolamo -. Oggi si opera alla cieca. Prima del covid a Marsala avevamo il Centro Tumori alla mammella, la chirurgia cardiovascolare, oggi non ci sono più”.

Nel corso dell’incontro – presenti al tavolo anche Antonella Napoli (Ail) e Maria Angela Fratelli (CIF) – si è parlato di quanto grave è la mancanza di reparti specialisti in punti diversi della Provincia, perché “… non è utile avere 7 medicine generali, 7 chirurgie e 7 pediatrie, se poi per una cura particolare il paziente deve andare altrove, a Palermo se non addirittura fuori la Sicilia”, afferma Di Girolamo, mentre Barraco aggiunge: “È facile identificare i pazienti che si curano fuori. Bisogna individuare questi indici di fuga per intervenire”. La petizione sarà online e si potrà firmare in diversi laboratori medici, nelle farmacie che aderiscono e presso gli stand delle associazioni promotrici. “Aspettiamo solo che il sindaco Massimo Grillo ci dia l’autorizzazione per il suolo pubblico” è il messaggio finale. 

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