Neppure la domenica di Pasqua le cattive abitudini della politica siciliana si fermano.
Nel centro destra dell’Isola, in vista del rinnovo dell’Ars e dell’elezione del nuovo Governatore, spuntano candidati nuovi ogni giorno. Tutto sembra legato anche alle immineneti elezioni amministrative e in modo particolare all’elezione del nuovo sindaco di Palermo.
E’ di ieri, vigilia di Pasqua l’accordo tra Forza Italia e e la Lega per le amministrative. I due partiti, pilastri siciliani del centro destra avrebbero, ma c’è chi giura che il condizionale è ormai superato, raggiunto un accordo per candidare a sindaco l’esponente di Forza Italia Francesco Cascio.
Tutto fatto? Nemmeno per sogno il leghista Francesco Scoma non è d’accordo a fare da secondo ( vicesindaco) al forzista e scoppia la polemica. Nel frattempo il renziano Davide Faraone, annuncia che non correrà più per Palazzo delle Acquile, e dopo essere stato il primo a candidarsi rinuncia, per sostenere l’ex Rettore e assessore regionale, Roberto Lagalla.
E Nello Musuumeci? visto che il centro destra sta andando verso soluzioni “variegate” che per il momento non lo vedono sostenuto da tutto lo schieramento, starebbe pensando ad una o più soluzioni estemporanee. per non dare tempo ai “nemici” interni di posizionarsi su altre candidature nei prossimi giorni potrebbe dimettersi dalla carica di Governatore.
Se questo si dovesse verificare ( qui il condizionale è d’obbligo, visti i precedenti e numerosi annunci del personaggio), si potrebbe tornare al voto il 26 di giugno giorno in cui i siciliani dei comuni eventualmente interessati, sarebbero chiamati al ballottaggio per eleggere i loro sindaci.
“Ha perso tempo – ha detto uno dei leader delle sinistra Claudio Fava – ha sgovernato l’Isola e ora gioca con i siciliani”.
Musumeci però potrebbe adottare anche una soluzione diversa. Azzerare la giunta ( lo ha minacciato altre volte durante la legislatura…) e dare vita ad un governo del Presidente che porti l’Isola al voto alla scadenza naturale del prossimo autunno.
Intanto l’Ars non ha ancora approvato la Finanziaria regionale.