“30 libri in 30 giorni”: a Castellammare si presenta il volume “Né luna né santi”

redazione

“30 libri in 30 giorni”: a Castellammare si presenta il volume “Né luna né santi”

Condividi su:

venerdì 08 Aprile 2022 - 16:45

Organizzato da BCsicilia in collaborazione con il Comune di Castellammare del Golfo, nell’ambito dell’iniziativa “30 libri in 30 giorni”, si presenta domenica 10 Aprile alle ore 17,30, il volume di Santo Lombino “Né luna né santi”.

Dopo l’introduzione di Emanuela Scuto, Assessore alla Pubblica istruzione di Castellammare del Golfo, e di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia, sono previsti gli interventi di Nicola Grato, Poeta e insegnante e Giovanna Minardi, dell’Università di Palermo. L’incontro si terrà nella Sala del Cinquecento del Palazzo comunale in Corso Mattarella a Castellammare del Golfo. Sarà presente l’Autore. Coordina Ignazio Sottile, Presidente BCsicilia della Sede di Castellammare del Golfo. Intermezzi musicali a cura del musicista cantante Joe Margagliotti 

Per informazioni: Email: castellammaredelgolfo@bcsicilia.it – Tel. 338.5409661 – Fb BCsicilia Tw BCsicilia.

Il libro_ Innocenzo Misseri, meglio noto come padre Nuccenzio, arciprete di Torrebruna, provincia di Palermo, viene ucciso davanti a casa sua, una sera primaverile del ’20. Tra lo sgomento dei parrocchiani emergere che il religioso, nelle sue ultime ore di vita, avrebbe riconosciuto come esecutore il giovane bracciante Stefano Piscopo. Ma la comunità stenta a credere che possa trattarsi del vero assassino. A interessarsi al caso anche il ferroviere Francesco Marretta, impiegato nella stazione locale, che conosce molto bene sia Stefano che il territorio in cui sono cresciuti. Torrebruna non è nuova ai misfatti né alle perdite, lo scopriamo man mano che Francesco sgrana le pagine del suo diario, che si aprono come scene in teatro: la sala del barbiere, l’interno giorno tra sarta e apprendista, i nudi scalini sotto casa sono tutte occasioni di passaparola che alimentano le ipotesi sul “chi” e sul “perché” che gravano sulla morte dell’arciprete. A chi potrebbe avere “dato fastidio”? L’ago non può che oscillare tra la vendetta privata e la “nuova mafia”. Francesco delinea così la fisionomia di un territorio dominato dal latifondo, falcidiato tanto dall’epidemia di spagnola e dai caduti nella Grande guerra, quanto dall’emigrazione oceanica, quando – per dirla con Tommaso Bordonaro – “la genti moriva accatastrofi”. Compresi i preti.

L’autore_ Santo Lombino si è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul pensiero di Carlo Pisacane. Ha partecipato ai moti operai e studenteschi degli anni ’70, collaborando con Mauro Rostagno e Peppino Impastato a Palermo. Ha insegnato nelle scuole della Lombardia e in Sicilia,  Si occupa di memorie autobiografiche, didattica della storia e letteratura dell’emigrazione. Ha curato la pubblicazione di scritti autobiografici di numerosi autori popolari e scritto, con altri, la drammaturgia dell’atto unico “La spartenza. Bianca campagna nivura simenza” (Orestiadi 2005), rappresentata in trenta piazze tra cui Roma, Taormina, Siracusa, New York.

Ha insegnato all’Università degli Studi di Palermo, fondato associazioni culturali, curato mostre documentarie ed è autore di saggi e articoli per riviste, tra cui “Il giornale del corleonese”, “Segno”, “Neos”, “L’inchiesta”, “Città Nuove” e “Nuova Busambra” e per quotidiani, tra cui Lotta continua, L’Ora, Repubblica Palermo, Il Mediterraneo. Ha scritto i volumi “I tempi del luogo”, “Cercare un altro mondo. L’emigrazione bolognettese e la S. Anthony Society di Garfield”, “Una lunga passione civile” (con G. Nalli,), “Cinque generazioni, il cammino di una comunità” “Il grano, l’ulivo e l’ogliastro”, “Un paese al crocevia. Storia di Bolognetta”. Ha organizzato convegni di studi, i cui atti sono confluiti nei volumi collettanei da lui curati “Congregar gente”, “Lasciare una traccia” (con Nicola Grato), “Raccontare la vita, raccontare la migrazione”, “L’ultimo Risorgimento. Settembre 1866, la rivolta del Sette e Mezzo”, “Tutti dicono spartenza. Scritti su Tommaso Bordonaro”. Ha ricevuto i premi “Paolo Amato” e “Giuseppe Di Stefano” per l’attività culturale e gli studi sull’emigrazione. 

Ha collaborato con l’Associazione italiana di Public History (AIPH), è socio del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, Consigliere regionale di BCsicilia, componente del comitato di redazione della rivista “Studi storici siciliani”. Dal 2017 è direttore scientifico del “Museo delle Spartenze dell’area di Rocca Busambra”.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta