Il ruolo delle donne e degli Imi nella Resistenza: il Congresso provinciale dell’Anpi approva i due emendamenti

redazione

Il ruolo delle donne e degli Imi nella Resistenza: il Congresso provinciale dell’Anpi approva i due emendamenti

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mercoledì 16 Marzo 2022 - 12:23

Si va verso il riconoscimento del ruolo delle donne nella Resistenza e degli Internati Militari Italiani nella lotta di liberazione dal Nazi-fascismo. Due nuovi importanti tasselli nella ricostruzione completa della storia italiana, su cui si è espresso positivamente il Congresso provinciale dell’Anpi, che si è tenuto sabato a Paceco, confermando Aldo Virzì alla carica di presidente dell’associazione.

Nel corso del Congresso, sono stati approvati all’unanimità i due emendamenti presentati dal presidente dell’Anpi Marsala Pino Nilo nel corso dell’assise comunale, tenutasi la settimana scorsa.

Per quanto riguarda il primo emendamento, la sezione “Vincenzo Alagna” dell’ANPI di Marsala ha ritenuto indispensabile portare all’attenzione il ruolo delle donne nella Resistenza, che è andato oltre l’azione militare. In ragione di ciò è stata chiesta la revisione del sistema di classificazione dei partecipanti alla Resistenza, ad oggi esclusivamente di tipo militare (partigiani, patrioti, benemeriti). Si ritiene, infatti, che le donne che hanno partecipato alla Resistenza, con i ruoli più disparati (staffette, ospitalità ai combattenti e ai militari sbandati, addette alle cure mediche e ruoli similari) hanno il diritto di essere riconosciute come “partigiane” o comunque “patriote’, al di là delle definizioni militari. “Il concetto – evidenzia l’Anpi di Marsala – appare ancora più indispensabile in un tempo come il nostro in cui la parità diventa un’esigenza, oltre che un obiettivo indispensabile alla crescita umana di una società che si è abbrutita al punto da rivedere la guerra nel cuore dell’Europa”.

Il secondo emendamento riguarda il riconoscimento del contributo dato dagli Internati Militari Italiani alla lotta contro il nazi-fascismo, proponendo che venga considerata la loro effettiva partecipazione alla Resistenza, considerata la loro scelta di non aderire alla Repubblica sociale di Salò. “Si ritiene che i loro “no” abbiano risparmiato agli italiani una guerra fratricida che avrebbe aumentato di molto le vittime del conflitto. Occorre riconoscere agli IMI quel “patriottismo” che ha determinato la loro scelta; conseguenza della quale poteva costare, ad essi, la sopravvivenza stessa”. Gli emendamenti sono stati sostenuti nel contenuto e nel merito anche da Vincenzo Calò che ha ribadito innanzi all’assemblea l’importanza del ruolo delle donne nella Resistenza e altrettanto quello dei militari che hanno detto NO al nazifascismo, pur sapendo di andare incontro alla deportazione. Si ricorda che in provincia di Trapani risultano 1.283 IMI, fra questi 365 di Marsala. “Senza il loro coraggio – evidenzia il presidente Pino Nilo – la storia del Paese poteva essere diversa”.

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