Francesco Totti è forse una delle figure più iconiche del calcio in italia, se non addirittura nel mondo. La sua fama e le sue doti calcistiche lo precedono, tant’è che se si dava uno sguardo alle recensioni bookmakers, non c’era sito, tra quelli presenti, in cui era dato per vinto.
La sua, partendo dalle origini, è stata una continua scalata al successo che lo ha portato poi al posto che gli spettava di diritto. Quello delle leggende del calcio.
Gli inizi
Classe ‘76, nato a Roma, fin dalla tenera età dimostra di amare il pallone. Inizia la sua carriera nel Fortitudo a soli 7 anni, per poi rimbalzare in seguito in altri piccoli club, ed infine arrivare al “calcio che conta” nella Lodigiani. Lì Totti mette alla prova tutto il suo talento, risvegliando una certa curiosità sia nella Roma che nella Lazio. Il futuro capitano effettivamente fa colpo, e dopo tre anni passati nelle giovanili finalmente approda a soli 16 anni in serie A.
I primi passi in serie A
Totti debutta per la prima volta in Serie A nella partita che segnò la vittoria contro il Brescia del 2-0 il 28 marzo 1993. Da lì in poi il rapporto con la prima squadra sarà sempre in crescita. Nel frattempo però, continua parallelamente la sua carriera nelle giovanili azzurre, e anche lì di certo i successi non mancano, portandolo a guadagnarsi il trofeo dell’under 21 europeo battendo la Spagna ai calci di rigore. Il suo successo nella Roma è anche dovuto a Carletto Mazzone, una specie seconda figura paterna per il futuro capitano, a cui si attribuisce il merito di averlo portato sotto i grandi riflettori del calcio italiano.
Ma se bisogna trovare un momento preciso in cui la “favola” di Francesco Totti inizia, in quel caso è più che giusto prendere in considerazione la data del suo primo goal in maglia della Roma. Il 4 settembre 1994, sotto lo stadio Olimpico pieno di tifosi, segna la sua prima rete contro il Foggia, e da lì in poi, sarà un goal dopo l’altro.
Il successo del capitano
Per capire quanto Totti sia amato dai tifosi giallorossi, basti pensare ad una delle poche volte in cui venne sostituito in campo. In quell’episodio, lo speaker annunciò la sua uscita quasi come fosse il presidente di una nazione. Con voce ferma disse: “Popolo giallorosso, in piedi. Esce il capitano”. Quelle sue parole furono seguite da una lunga standing ovation da parte di 70 mila persone.
Il successo raggiunto del capitano negli anni non è solo calcistico. Totti infatti fa breccia nel cuore degli italiani anche fuori dal campo, dimostrandosi una persona di grande sensibilità e interezza. Impegni assidui nella beneficenza, la pubblicazione di un libro, e l’amore condiviso con la nota presentatrice Ilary Blasi, lo rendono una figura popolare anche tra chi del calcio non se n’è mai interessato.
L’uomo dei record
Lungo gli anni il soprannominato “Er Pupone” per la propensione ad essere un eterno giovane, colleziona una vasta serie di record e punteggi.
Nella stagione 2014-2015 segnando contro il Manchester City nella seconda giornata di gironi della Champions League, stabilisce a 38 anni il record di giocatore più anziano a segnare una rete in questa competizione.
Nel gennaio 2015 con quota 11 goal in 40 partite, viene riconosciuto come miglior marcatore nel derby di Roma, sia in campionato, sia in gare ufficiali.
Nel settembre 2015 arriva a quota 300 reti totali in maglia giallorossa, dimostrandosi un giocatore con ancora molto da dimostrare in campo.
L’addio al calcio
Credo che chiunque anche fuori dalla città eterna, ricordi quella commovente giornata in cui il capitano Francesco Totti, appese per sempre le scarpette al chiodo. Era il 28 maggio 2017 quando dopo 889 partite complessive e 334 goal segnati, di cui 307 con la maglia della Roma, davanti a tutta l’Italia che lo applaudiva, circondato dalla sua famiglia e dai suoi compagni e amici più cari, diede per sempre l’addio al calcio, inserendosi per sempre nell’olimpo delle leggende.