Un invito ad aprirsi alla città e di farsi promotore di un’azione federativa tra le forze che si collocano all’opposizione della Giunta Grillo. Destinatario dell’appello lanciato dall’ex consigliere comunale Lillo Gesone è il Pd di Marsala che, com’è noto, dopo le dimissioni della segretaria Rosalba Mezzapelle, si ritrova per l’ennesima volta senza guida, a nove mesi dalle elezioni regionali.
Pur riconoscendo ai tre consiglieri comunali di minoranza la capacità di “tenere le posizioni e di vigilare sull’operato dell’amministrazione”, nonostante l’esiguità del numero, Gesone sottolinea l’urgenza di riorganizzare le forze d’opposizione al di fuori del palazzo. In particolare, si rivolge a quel Pd, che pur non avendo eletto alcun rappresentante a Sala delle Lapidi nel 2020 “ad oggi a livello nazionale rimane l’unico contenitore per le forze riformiste di sinistra e di centro-sinistra”. Per l’ex consigliere, i democratici hanno “l’obbligo morale e politico di “riaprire” i battenti anche a Marsala” e a loro spetta la responsabilità di “federare tutte le forze politiche e sociali che non hanno sostenuto il centro-destra alle amministrative passate”. “Non esiste democrazia senza contrappesi e “controllori” – evidenzia Gesone una maggioranza bulgara ha bisogno di un’opposizione soprattutto fuori il palazzo, poiché se dentro i numeri sono insufficienti , all’esterno, l’opinione pubblica si crea con dibattito e con controproposte. La vulgata che molti della destra nostrana vogliono far passare, che alle amministrative il colore politico interessa poco è una grande bugia. Chi si professa di sinistra ha un’idea diversa di città, nel sociale, nelle privatizzazioni, nel rapporto con il pubblico impiego, nel rispetto dell’ambiente e tanto altro.
Da ex candidato al consiglio comunale e da ex consigliere, ribadendo il concetto che per fare politica non bisogna ricoprire necessariamente cariche elettive, mi sento di chiedere con forza agli organi del PD di aprire le porte della sede cittadina. Pur lodando gli amici che fanno politica con circoli online, la presenza fisica nel territori è indispensabile, aprire le porte per aprire una stagione nuova”. Sugli attriti del recente passato, che hanno alimentato non poche tensioni tra diverse frange dell’area progressista, Gesone aggiunge: “Non serve e non aiutano contrapposizioni guelfi e ghibellini. Non serve mettere un punto e a capo, rischieremmo ancora oggi di ridividerci sull’esperienza amministrativa di Alberto Di Girolamo, serve chiudere il libro ed aprirne uno bianco e ricominciare, in modo da evitare che l’occhio ci ricada sul capitolo che porterebbe a rivangare il passato. Basta guardare il passato, basta con i “voi potevate fare “ e i “voi non ci avete sostenuto” , questa discussione ha logorato fino a ridurre il centro sinistra a lumicino. Bisogna guardare avanti senza voltarsi indietro, il rischio è di finire come la moglie di Loth, che fuggendo dalla distruzioni di Sodoma, per guardare indietro rimase pietrificata. Le dimissioni della segreteria locale, che va a prescindere ringraziata per il lavoro fatto, hanno creato le condizioni per schiacciare il tasto reset. Eleggere una segretaria/o anche pro tempore che cerchi di mettere sotto lo stesso tetto tutti quelli che si sentono alternativi all’attuale giunta, che prepari una candidatura seria e credibile per le elezioni regionali. Il centro sinistra marsalese deve tornare padrone del proprio destino, senza feudatari del nord e del sud della provincia. Concludo, il Pd deve assolvere al ruolo che gli compete con senso di responsabilità, in questa città è l’opposizione, non può tergiversare, abbandonare il campo perché si è perso. Non è degno del primo partito riformista italiano, deve diventare in questi anni alternativa credibile al centro destra che governa Marsala, l’ecumenismo in politica vuol dire appiattimento e remissione dei propri ideali e valori. Ognuno faccia la sua parte”.