L’avvocato Diego Maggio rinuncia al proprio incarico di rappresentare Marsala in seno all’Associazione Città del Vino. L’ex dirigente della provincia era stato nominato dal sindaco Massimo Grillo alla luce della sua competenza in materia vinicola. Ma, di fatto, evidenzia di non essere mai stato messo nelle condizioni di operare come avrebbe voluto per assolvere a quel ruolo di “ambasciatore del vino” per conto della città che gli era stato prospettato. Come primo atto, dopo la nomina sindacale Maggio fece presente la propria intenzione di partecipare il 9 luglio a Modena, al Concorso Enologico Internazionale 2021, in rappresentanza della città di Marsala.
Nell’occasione, peraltro, era prevista la premiazione di un’azienda marsalese. Il sindaco Grillo lo autorizzò a partecipare, specificando che non ci sarebbe stato alcun rimborso spese. La questione si è riproposta recentemente, allorchè Maggio è stato invitato a partecipare all’assemblea ordinaria delle Città del Vino (in programma il 21 novembre a Barolo), durante la quale è prevista l’elezione del nuovo presidente e dei componenti del Consiglio Nazionale. Anche qui, verbalmente, gli viene detto che potrà partecipare a solo a proprie spese. “Accertato che il sindaco mi nega la possibilità di adempiere al mandato conferitomi, stante il pretendere non solo la gratuità ma persino che io mandatario agisca a mia cura, spese, rischio e pericolo, cosa che è inequivocabilmente contraria ai principi del diritto, oltre che a qualunque elementare logica, ho deciso di rinunciare con effetto immediato all’incarico”.
Maggio si dichiara rammaricato, alla luce delle diverse idee e progettualità che avrebbe voluto portare avanti, mettendo a disposizione dell’amministrazione comunale il proprio tempo e la propria riconosciuta competenza in ambito vinicolo. Al contempo, sottolinea che non intende dimettersi dalla struttura di governance di cui fa parte: “Aspetto di sapere cosa sarà di quest’organismo, visto che finora ho esercitato solo il ruolo di proponente inascoltato”. Rispetto alla scelta di sostenere lo scorso anno la candidatura di Massimo Grillo, infine, aggiunge: “La mia non è stata un’adesione politica al centrodestra, ma a un governo di salute pubblica cittadina. Prendo atto che finora la mia disponibilità tecnica e civica è stata disattesa, marginalizzata e mortificata”.