Capogruppo di Cento Passi per la Sicilia – Marsala Europea, Nicola Fici si è rivelato spesso, in questi mesi, una spina nel fianco per l’amministrazione Grillo. La sessione di bilancio è stata una delle situazione in cui tale impressione è apparsa più evidente, a fronte anche dei primi segnali di tensione ravvisati nella coalizione eletta a sostegno del primo cittadino.
Che succede nella maggioranza?
Si sono registrate alcune scaramucce a partire dalla trattazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche. Critiche peraltro condivisibili, perchè l’anno scorso la nuova giunta non aveva avuto il tempo di incidere, ma nemmeno quest’anno si riesce a vedere la mano di Grillo. L’unico progetto caro all’amministrazione, la riqualificazione di via Scipione l’Africano, è stato accantonato. Devono darsi una smossa, nei primi mesi era comprensibile che dovessero comprendere il funzionamento della macchina amministrativa, però la città ha premiato un politico navigato come Massimo Grillo perchè si aspettava qualcosa di diverso, come sul fronte dei rifiuti, dove la situazione è addirittura peggiorata. Non condivido che con il passaggio da un’amministrazione a un’altra si cambino le regole, serve solo a confondere i cittadini: la strada dei mastelli, tracciata dall’amministrazione Di Girolamo, va proseguita. La nota positiva sta nella realizzazione di un impianto pubblico per la gestione dell’organico, che è tra le voci più dispendiose per le casse comunali e che consentirà di riversare sui cittadini interventi di premialità. Mi aspetto dalla Regione anche una mossa sui termovalorizzatori, per la gestione del secco residuo, perchè il sistema delle discariche si è rivelato troppo oneroso e non è più accettabile.
Cosa vi aspettate dall’Estate marsalese?
Doveva essere concepita fin dall’inizio, come ha fatto Petrosino, dove ci sono eventi di maggiore levatura. Non ci si può ridurre all’ultimo minuto, si finisce per improvvisare. C’è stato un avviso pubblico per gli artisti locali, ma a stagione finita occorre cominciare subito a lavorare per l’anno prossimo, in modo da portare un effettivo beneficio alla città in termini turistici e culturali. Capisco che dopo l’insediamento l’amministrazione ha preferito concentrarsi più sulla riorganizzazione degli uffici, ma ritengo che le due cose potessero essere portate avanti in contemporanea.
Quest’attenzione alla riorganizzazione degli uffici sta producendo effetti positivi?
Si potrà valutare solo al termine del mandato. In questo quinquennio, però, si potrà finalmente procedere al bando di nuovi concorsi per ridare linfa agli uffici comunali. L’ufficio tecnico è quello che ne ha maggiormente bisogno, in considerazione della mole di lavoro che deve seguire, anche per le pratiche relative al super bonus, su cui abbiamo presentato uno specifico atto di indirizzo. E’ vero che le burocrazie nazionali e regionali sono spesso un freno, ma servono azioni di coraggio per supportare il personale che lavora sotto organico e non riesce a dare risposte ai cittadini.
Questione sanità: l’estate ci sta dando un po’ di respiro, ma gli esperti non escludono che le varianti rendano necessarie nuove chiusure. A quel punto che succederà con l’ospedale di Marsala?
E’ un argomento che abbiamo affrontato in maniera specifica con il commissario Zappalà in Consiglio comunale. Ci auguriamo che i vaccini possano compensare l’effetto delle varianti e che i lavori per la prima parte del padiglione possano essere completati con celerità. Altrimenti rischiamo di ritrovarci ancora con un ospedale che non potrà assicurare le funzioni ordinarie.
Su quest’aspetto Consiglio comunale e Amministrazione lavorano nella stessa direzione?
Inizialmente c’è stato qualche errore di comunicazione, con alcuni messaggi trionfalistici riguardanti la rapida realizzazione del padiglione per le malattie infettive che non hanno trovato corrispondenza nella realtà. Poi, come dimostra la vicenda dell’occupazione di Palazzo VII Aprile, c’è stata compattezza. E’ importante che ci si batta tutti insieme: è inaccettabile che una popolazione di 100 mila abitanti, tra Marsala e Petrosino, si ritrovi per un anno e mezzo senza ospedale.
C’è unità anche nel centrosinistra o ognuno va per conto suo?
E’ normale che dopo una sconfitta così sonora ci voglia tempo per rimettere assieme i cocci, ma il dialogo tra le varie liste è sempre stato costante. Certo, essere soltanto tre in Consiglio non aiuta, perchè i numeri contano e con le nostre proposte ci siamo spesso ritrovati in netta minoranza. Ma occorre lavorare in maniera costante e attenta per la riorganizzazione del centrosinistra.
Vi aspettavate quest’attivismo mediatico dell’ex sindaco Di Girolamo?
Lo ritengo normale, avendo amministrato per 5 anni e avendo lasciato in eredità diversi progetti. A riguardo, noto che l’amministrazione Grillo sta procedendo su alcuni, su altri no, come per le piste ciclabili che dovrebbero essere realizzate in centro o nella zona dei lidi. Stessa cosa per l’efficientamento energetico: la gara è stata espletata, occorrerebbe procedere con celerità per avere economie sulle bollette.
A proposito di progetti, aveva chiesto di riprendere quello per il Porto pubblico. Vi siete confrontati con l’amministrazione a riguardo?
C’è stato un confronto con il vicesindaco Paolo Ruggieri e l’ingegnere Mezzapelle. Occorre accelerare, ho chiesto la valutazione di questo progetto, che è già definitivo e corredato da importanti studi. Sarebbe dissennato ripartire da zero con l’intera fase progettuale.
Tra poco più di un anno si vota per le regionali. Si parla degli Stati Generali del campo progressista, ma anche della candidatura di Claudio Fava alla presidenza. Quale scenario preferirebbe?
Auspico che il centrosinistra sia unito e compatto per rilanciare un nuovo progetto di governo della Sicilia, a fronte di un centrodestra che appare sempre più spaccato. Quello di Claudio Fava è senz’altro uno dei nomi migliori che si possa offrire all’elettorato.