Ristori, CNA Trapani: “La Regione faccia la sua parte, invece di scaricare le responsabilità”

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Ristori, CNA Trapani: “La Regione faccia la sua parte, invece di scaricare le responsabilità”

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sabato 20 Marzo 2021 - 11:06

Si accelerino i tempi per l’approvazione della Finanziaria regionale, e la Regione si preoccupi soprattutto di destinare le giuste somme alle imprese fortemente danneggiate dalle restrizioni.

Lo chiede, facendo in particolare riferimento a tutto il comparto agroalimentare – la CNA Trapani, che già un mese fa circa, insieme agli altri organi territoriali CNA della Sicilia, aveva illustrato agli amministratori locali il documento “Piattaforma filiera agroalimentare, Sicilia next 2021”, una proposta operativa di sostegno e rilancio dell’intero comparto agroalimentare redatta minuziosamente da CNA Sicilia, che a sua volta lo aveva presentato al governo regionale.

Francesco Cicala

“Ad un mese dall’incontro di CNA Sicilia con il Presidente Musumeci – dichiara Francesco Cicala, segretario provinciale CNA Trapani – i tantissimi imprenditori siciliani del comparto agroalimentare, da quelli che producono materie prime ai ristoratori, sono ancora abbandonati a loro stessi. Abbiamo trovato il favore e il sostegno degli amministratori locali, ma, nonostante ciò, la Regione sembra non capire la situazione disperata dell’imprenditoria siciliana”.

Alla redazione del documento “Piattaforma filiera agroalimentare, Sicilia next 2021”, che individua in maniera precisa una serie di interventi a carattere regionale e provinciale per favorire la protezione e la ricostruzione dell’economia dell’agroalimentare in Sicilia, hanno infatti contribuito anche alcuni Sindaci siciliani. E molti amministratori locali, su invito di CNA, hanno anche prodotto diversi atti deliberativi per sollecitare gli interventi della Regione.

Ma, di fatto, spiega Cicala, “… ad oggi nessuna delle nostre proposte è stata effettivamente presa in considerazione dagli amministratori regionali, e la situazione è diventata insostenibile: molte imprese siciliane non riapriranno più”.

“Ancora una volta – conclude- ci facciamo portavoce del grido di aiuto degli imprenditori tutti del nostro territorio. Invece di scaricare tutte le responsabilità sul governo nazionale, la Regione faccia la sua parte: si attivi per recepire ed individuare le risorse da destinare alla categorie produttive maggiormente danneggiate, e consideri questi ristori una necessaria priorità nella manovra finanziaria”.

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