Il corredo? No, grazie mamma. Ci penso io…

redazione

Il corredo? No, grazie mamma. Ci penso io…

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mercoledì 24 Febbraio 2021 - 06:40

Quando ci si appresta alle nozze si comincia a pensare alla casa, una casa nuova e soprattutto vuota o per meglio dire con cassetti vuoti. I cassetti nuovi vanno riempiti dalle “cose nuove” della coppia ovvero dal famoso “corredo”. Le mamme fin dall’infanzia dei figli iniziano a comprare “i cosi pi saivvare” così li chiamano in Sicilia. Se da una parte le mamme con figli maschi cercano la migliore batteria di pentole in acciaio inox, dall’altra le mamme delle figlie femmine scelgono le stoffe più pregiate per cucire le famose coperte e lenzuola di cantù oppure comprano il tutto già confezionato.

La vera dote ha origini molto antiche, per i Greci era una sorta di risarcimento economico per le donne che prive di ogni ruolo sociale e di alcuni diritti in caso di divorzio o vedovanza avevano una garanzia di sopravvivenza. Per i Romani era una sorta di “contratto o accordo prematrimoniale” che aveva, oltre alla funzione di trasmettere alcuni beni con il matrimonio anche quello di contribuire alle spese di nozze. Con i secoli la dote divenne obbligatoria, fino alla riforma del 1975 sul diritto di famiglia, che mise uomo e donna sullo stesso piano, con diritti e doveri e pertanto fu vietato.

Nelle città siciliane la dote era costituita da una cassapanca “baule” contenente il corredo che doveva consistere in un determinato numero di lenzuola, coperte, tovaglie, piatti, bicchieri, suppellettili per la casa. Oggi per certi aspetti non è poi tanto diverso dal passato, di certo però non ci sono più obblighi di sorta. La società attuale è mista tra i tradizionalisti che usano comprare qualcosa per i figli quando sono ancora adolescenti, chi lo fa al momento verso la data delle nozze e chi decide che siano i figli stessi a occuparsene a tempo debito.

Quasi in tutti i casi elencati, oggi è la futura sposa che decide in base al proprio gusto e allo stile della nuova casa, si opta spesso per l’essenziale e soprattutto pratico e a passo con i tempi. Molti giovani che praticano al giorno d’oggi la  convivenza prematrimoniale  optano per un uso anticipato del corredo nuziale, ovvero tutto il necessario per iniziare a vivere in autonomia con il proprio partner.

Spesso sono le cose più banali a fare la differenza nella quotidianità: lo stendi-panni da usare quando fuori non piove, l’asciugacapelli vinto dalla mamma grazie alla raccolta punti di una collezione del supermercato e magari una macchinetta del caffè comprata dalla suocera in un’occasione imperdibile. Ci sono tante cose pratiche di cui si ha bisogno ma i gusti cambiano e si evolvono e, inevitabilmente, buona parte delle cose sono destinate a restare quasi sempre nel baule delle mamme.

Arianna Sanguedolce

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