E’ andato in scena ieri pomeriggio, all’Oratorio dei Salesiani di Marsala, il primo confronto tra i candidati a sindaco per le prossime elezioni amministrative. In realtà, si è trattata di un’occasione in parte perduta per conoscere i programmi e le intenzioni di tutti i partecipanti alla competizione elettorale: il promotore dell’iniziativa, don Francesco Fiorino, ha infatti comunicato in apertura le defezioni in extremis di Alberto Di Girolamo (a causa di concomitanti impegni) e di Sebastiano Grasso (per sopraggiunti problemi di salute). Così, è toccato a Giacomo Dugo, Massimo Grillo e Aldo Rodriquez esporre le proprie idee dopo la lettura delle “20 proposte per una nuova Marsala”, elaborate dai promotori nel solco dell’esperienza portata avanti sul territorio dall’Opera di Religione monsignor Gioacchino Di Leo a proposito del contrasto alle diseguaglianze sociali, della salvaguardia dell’ambiente, del patrimonio comunale, di giovani e famiglie, cultura e sicurezza, trasparenza amministrativa.
20-PROPOSTE-PER-UNA-NUOVA-MARSALAIl primo candidato a intervenire, nel rispetto dell’ordine alfabetico, è stato il professore Giacomo Dugo. “Mai più poveri a Marsala”, ha affermato il docente universitario, aggiungendo poi un passaggio gradito agli alleati della Lega, con riferimento ai due senzatetto che dimorano attualmente nell’atrio comunale: “E’ possibile che abbiamo strutture dignitose per gli immigrati e non per i marsalesi?. Dugo ha poi parlato della realizzazione di un centro per la prevenzione oncologica e di azioni di contrasto nei confronti delle dipendenze. Infine, un riferimento alla raccolta dei rifiuti: “Vogliamo una Marsala pulita. Quando ero assessore avevo proposto un piano che sarebbe costato meno alla città e avrebbe dato risultati migliori. A distanza di 11 anni trovo una città più sporca”.
A seguire è intervenuto Massimo Grillo, che ha affermato di aver inserito nel suo programma 13 tra i 20 punti indicati dall’Opera Di Leo. Poi, anche da parte dell’ex parlamentare, un affondo sul tema dei rifiuti: “Ereditiamo un contratto che dovrà essere rispettato per altri cinque anni e che si è rivelato oneroso e insoddisfacente”. A seguire, partendo da una citazione di Giorgio La Pira (“Un sindaco che per paura dei ricchi e dei potenti abbandona i poveri si può paragonare a un pastore che per paura dei lupi abbandona il suo gregge”) ha affermato che nell’azione di contrasto alla povertà non si può puntare solo sull’assistenzialismo, ma servono progetti mirati, evidenziando che i servizi sociali di Marsala manchino di una “mappatura del bisogno” e sottolineando la necessità di ridurre i margini di discrezionalità nella spesa.
Se Grillo ha citato La Pira, Aldo Rodriquez (M5S) è partito dal principio di Pareto (“il 20% delle cause produce l’80% degli effetti”) per illustrare le sue idee per la città. Il candidato pentastellato ha insistito sulla necessità di puntare sul decentramento amministrativo, con l’accorpamento delle 100 contrade lilybetane in 10 frazioni, in modo da gestire i servizi in maniera più efficiente in una città territorio sicuramente complessa. Sul turismo, Rodriquez ha ribadito la necessità di assicurare decoro e pulizia e di studiare le ragioni che portano il 30% dei cittadini a non fare la differenziata. “Più che la politica del fare, serve la politica delle risposte”, ha sottolineato ancora il candidato del M5S, aggiungendo di essersi confrontato prima del lockdown con i cittadini dei quartieri popolari e delle contrade raccogliendone le istanze.
Conclusi gli interventi dei tre candidati presenti, don Francesco Fiorino li ha invitati a esporre brevemente il loro orientamento per il referendum di domenica 20 e lunedì 21 settembre sul taglio dei parlamentari: hanno annunciato il loro No alla modifica costituzionale Giacomo Dugo e Massimo Grillo, mentre Aldo Rodriquez ha confermato che voterà Sì.
Un confronto, comunque, caratterizzato dal fair play tra i partecipanti, ma anche dalla sensazione surreale di una campagna elettorale anomala, evidentemente segnata nella partecipazione popolare dall’apprensione per il quotidiano incremento dei contagi da Coronavirus.
Alberto Di Girolamo sicuramente e’ disgustato dopo i tanti “banneri di cannavazzu” e siccome potevano essere li’ ha preferito non vederli.Gaspare Barraco.Marsala
Caro Dr. Barraco mi sorprende il tuo post in democrazia si accettano i confronti pubblici, ache perché I cittadini possano avere la possibilità di conoscere i candidati e capire come intendono procedere sulle belle proposte presentate da Padre Fiorino che ringrazio x la bella iniziativa.
Un’ultima considerazione il futuro Sindaco della nostra Città non va in Consiglio Comunale x non vedere l’opposizione?