Premio Letteratura-mondo: Noemi Lamia e Francesco Parisi vincono la prima edizione

redazione

Premio Letteratura-mondo: Noemi Lamia e Francesco Parisi vincono la prima edizione

Condividi su:

martedì 15 Settembre 2020 - 08:43

“Il fascino della diversità” di Noemi Lamia e “Il pezzo mancante” di Francesco Parisi hanno vinto (ex aequo) la prima edizione del concorso letterario “Letteratura-mondo” a Marsala. La premiazione è avvenuta nei giorni scorsi al Convento del Carmine di Marsala, nel corso di un evento promosso dall’associazione Istantanee e patrocinato dall’amministrazione comunale.

Il concorso è stato ideato dopo che lo scorso autunno lo scrittore togolese Kossi Komla-Ebri aveva tenuto un laboratorio di scrittura che ha visto la partecipazione di un gruppo di studenti marsalesi. L’autore africano ha proposto ai ragazzi di mettersi in gioco, scrivendo a proposito di come l’incontro con l’altro può cambiare il modo di vedere la vita.

Al concorso hanno partecipato 23 studenti, provenienti da tutti gli istituti superiori della città. Ad esaminare gli elaborati una giuria presieduta dallo stesso Kossi Komla-Ebri e completata da Raffaele Taddeo, Pap Khouma, Matilde Sciarrino e Sabrina Marino. Alle spalle dei vincitori si sono piazzati Serena Clemenzi e Sofia Alagna del Liceo Classico.

I primi quattro classificati sono stati premiati con la consegna di libri scritti da autori migranti. In più, Noemi Lamia (proveniente dal Liceo Scientifico “Pietro Ruggieri”) e Francesco Parisi (proveniente dell’ITT “Piersanti Mattarella”) avranno la possibilità di pubblicare i propri racconti sulla rivista on line El Ghibli, che da anni rappresenta un prezioso punto di riferimento per quanto riguarda la letteratura migrante.

La serata è stata impreziosita dalla presenza di Candelaria Romero, scrittrice, attrice e regista, nonché componente della “Compagnia delle poete”. Da alcuni anni residente a Bergamo, Candelaria Romero è originaria dell’Argentina, da dove la sua famiglia è dovuta scappare in seguito alle persecuzioni della dittatura del generale Videla. Dopo un iniziale trasferimento in Bolivia, la famiglia Romero si è spostata in Svezia, ottenendo lo status di rifugiati politici. Per la serata andata in scena al Carmine ha effettuato una performance dal titolo “Affabulare. Il racconto del raccontare”.

“Si pensa che la letteratura migrante possa essere la letteratura del futuro, anche in Italia. Ci auguriamo – sottolinea la professoressa Matilde Sciarrino, coordinatrice dell’evento – che questo concorso possa ripetersi nel tempo”.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta