Il comitato No Marine Resort torna a farsi sentire. “L’ erosione del lido sanvitese – si legge nella nota inviata alla stampa – ha raggiunto livelli molto preoccupanti, in particolare ad est dove da mesi la sabbia scompare per lasciare il posto a sassi ed argilla millenaria. Lo strato di terra compatta sottostante la spiaggia, che costituisce la base indefettibile per la stabilità futura del banco di sabbia, si sta sciogliendo. Il rischio, quindi, è quello di giungere ad un punto di non ritorno del fenomeno erosivo. Lo scioglimento del substrato di argilla, infatti, potrebbe rendere vani anche i futuri ripascimenti. Ciò sta accadendo nonostante tutto il denaro pubblico speso negli ultimi anni per tamponare il problema. Denaro di tutti i cittadini e corregionali”.
Il comitato No Marine Resort, dunque,
avverte sul pericolo di un’erosione galoppante del litorale, come
evidenziato anche dallo studio condotto da Livio Munna, che ha
dedicato una parte dei propri studi in Scienze e Tecnologie
Geologiche al fenomeno dell’erosione della fascia costiera di San
Vito Lo Capo. Si parla di 54 mila metri quadrati di coste
perdute.
“La tesi di Munna – si legge ancora nella nota – si
focalizza su come le opere marittime abbiano influito sul fenomeno
erosivo della costa sanvitese. Nello studio, l’area costiera è
stata caratterizzata dal punto di vista fisiografico, oceanografico,
geologico, geomorfologico e antropico per un periodo compreso tra il
1941 e il 2019.
Il dato più significativo è legato alla
catastrofica erosione avvenuta tra il 1968 ed il 1992 che ha condotto
alla SCOMPARSA di circa il 30% della costa sanvitese”. Alla
luce di ciò, il comitato si dichiara pronto a condurre anche una
battaglia legale presentando un esposto per reati ambientali.