Intervista al leader del Movimento Arcobaleno, candidato sindaco alle amministrative
Originario di Erice, 25 anni in California, Sebastiano Grasso si sente ormai a tutti gli effetti marsalese di adozione. Tanto da aver deciso di candidarsi a sindaco per le prossime amministrative, alla guida del Movimento Popolare Arcobaleno. Artista, pittore e attivista sul fronte dei diritti civili, Grasso propone idee ambiziose che promettono di portare una ventata di novità nella campagna elettorale cittadina.
Come nasce la sua candidatura a sindaco di Marsala?
La candidatura è venuta fuori soprattutto durante la pandemia, che mi ha dato la possibilità di conoscere meglio il territorio. In secondo luogo, è stata determinata dalla necessità di dar voce a chi non ne ha e di offrire un’alternativa alla città, avviata a ripetere il duello elettorale già visto cinque anni fa tra Di Girolamo e Grillo.
Come si presenta il Movimento Popolare Arcobaleno?
Abbiamo già individuato i 24 candidati che ho scelto personalmente, in rappresentanza di vari aspetti della società: c’è il commerciante e la casalinga, lo studente e il pensionato, l’attivista Lgbt e il candidato di colore. Vorrei che questa città venisse rappresentata al meglio da persone abituate a lottare per sé e per gli altri.
Ha già definito la compagine assessoriale?
Abbiamo individuato 5 tecnici, che si occuperanno di ambiti diversi: bilancio, urbanistica, turismo e cultura, sport, pari opportunità, ambiente e randagismo. Non ho ancora indicato il vicesindaco in quanto preferirei attendere il ballottaggio, in cui, per il bene della città, potremmo allearci con liste o movimenti che ci sono più vicini.
Come valuta l’operato dell’amministrazione Di Girolamo? In un primo momento era sembrato che ci fosse una collaborazione tra voi…
L’associazione Arcobaleno non ha mai collaborato con l’amministrazione. Io ero vicino a Daniele Nuccio, che ha preso le distanze da anni nei loro confronti da tanto tempo. Tuttavia, l’associazione ha fatto delle proposte che in alcuni casi sono state accolte. Purtroppo la pecca di questa amministrazione è nella comunicazione, che è stata fallimentare. Inoltre, ha dimostrato di non aver capito una città così complessa. In questo senso, si sono comportati come la solita sinistra radical chic.
Quali sono le urgenze da cui dovrebbe partire la prossima amministrazione?
Dalle infrastrutture strategiche – aeroporto, porto e bretella autostradale – ma non solo. Nel mio programma la priorità assoluta ce l’ha il sociale. Occorre fare uscire la città dall’emergenza e dal disastro economico che si è creato, immaginando situazioni a costo zero per l’amministrazione. Ho già deciso di destinare il mio stipendio per le borse di studio da destinare a ragazzi portati per lo sport o lo studio. Poi penso di rendere nuovamente gratuito il parcheggio e di agevolare il commercio, estendendo il suolo pubblico anche per il dettaglio, oltre che per i ristoratori. Sul fronte degli eventi, penso a un Carnevale estivo sul lungomare; ai mercatini natalizi sul modello tedesco, immaginando di farli durare da metà ottobre a fine gennaio; al sostegno agli artisti di strada…Penso a una città più viva, vitale e vivace, in modo da aiutare il turismo locale, che potrebbe beneficiare anche di quello religioso, intorno ai due santuari di Santo Padre delle Perriere e della Madonna della Cava. Sono convinto che nei primi 100 giorni un sindaco può dare un’impronta importante e le mie proposte sono tutte realizzabili.
Tornerà anche la Marcia per i Diritti?
Tornerà sicuramente. Vorrei che Marsala diventasse una città multiculturale, un’Amsterdam del Mediterraneo. Ne ha le caratteristiche. Sul fronte del verde pubblico, invece, sono per affidare ai privati i numerosi giardini e le piazze dislocate tra centro e periferia, in modo che possano essere valorizzati, creando occasioni di lavoro. Immagino, poi, anche una collaborazione con la Protezione Civile: se riaccade un disastro come la pandemia, la città deve farsi trovare preparata. Non si può pensare di ripetere quanto accaduto in primavera: mi sono vergognato quando ho sentito che sindaco e assessori rinunciavano alle indennità per il Covid-19: quelli sono soldi dei cittadini, servono servizi adeguati, piuttosto. Il Movimento Popolare Acobaleno è nato a difesa dell’articolo 3 della Costituzione.
A proposito, che ne pensa dell’iniziativa contro il reato di omofobia, promossa a Marsala anche da alcuni esponenti del mondo ecclesiastico?
Credo che la legge in parte c’è già per quanto riguarda la violenza razziale e di genere. Adesso viene ampliata anche a tutela della comunità Lgbt. Finora non ha mai limitato la libertà di opinione. Mi rattrista vedere tanti sacerdoti in prima fila, quando dovrebbero parlare di pace, amore e fratellanza. Purtroppo hanno adottato un atteggiamento politicizzato, mentre altre forze politiche ne traggono vantaggio. Per quanto ci riguarda, nei prossimi giorni organizzeremo un’altra manifestazione “L’odio non è un’opinione”.