Sinforosa Petralia, note centenarie alla ‘Scurata’ delle Saline Genna per celebrare le Cantine Pellegrino

redazione

Sinforosa Petralia, note centenarie alla ‘Scurata’ delle Saline Genna per celebrare le Cantine Pellegrino

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giovedì 30 Luglio 2020 - 07:30

La rassegna “’a Scurata… cunti e canti al calar del sole – Memorial Enrico Russo”, giunta alla sua terza edizione, è realizzata dal MAC Movimento Artistico Culturale marsalese con il patrocinio del Comune lilybetano, con il supporto dei main sponsor Cantine Carlo Pellegrino & C., Selmar e MediPower e dei media partner Marsala C’è, itacanotizie.it e La Tr 3 Canale 616. La rassegna si aprirà questa sera alle ore 19.15, con il recital di pianoforte della pianista trapanese Sinforosa Petralia, un nome già evocativo di sonorità sognanti, danzanti, in onore del 140° anniversario della fondazione delle Cantine Pellegrino. Scenario: il teatro a mare Albaria delle Saline Genna, lungo la S.P. 21, Albaria come il vino rosè della storica azienda vitivinicola.

Approdi ‘a Scurata’ al tramonto, simbolo della tua terra, per un evento ultra centenario, come i grandi musicisti che interpreti. Cosa proporrai al pubblico delle Saline Genna?

In questo magnifico tramonto suonerò tre sonate di Domenico Scarlatti (K. 113, K. 109 e K. 119), due di Beethoven, la n. 6 opera 10 n. 2 e la n. 10 op. 14 n. 2, nonchè 5 danze dell’opera 19 di Paul Hindemith. Sono delle musiche più classiche che ho studiato negli anni e volevo riprenderle per vedere l’evoluzione che c’è stata, professionale e personale.

Sinforosa Petralia

Hai iniziato a suonare da piccolina, avevi 5 anni. Da dove nasce questa tua grande passione per la musica?

L’amore per la musica nasce in casa. Mia nonna era diplomata in canto ed ogni membro della mia famiglia ha un pianoforte. Ho quindi iniziato a studiare con mia nonna per poi passare con il Maestro Giuseppe Visconti privatamente, con Aurelia Spagnolo al Conservatorio “Bellini” di Palermo dove mi sono diplomata a 17 anni. Per specializzarmi sono andata a Firenze, ho frequentato il DAMS e i corsi di perfezionamento musicale a Fiesole, dove ho studiato col Maestro Pietro De Maria. Ho frequentato una masterclass con Claudio Martinez e poi sono volata a Basilea, in Svizzera, dove ho anche conseguito due master. La musica è nata prima per divertimento, poi l’ho continuata per amore e infine è diventata il mio lavoro.

Alla ‘Scurata’ omaggerai Beethoven di cui ricorrono i 250 anni dalla nascita. C’è un artista che ti ha ispirato?

Penso che ogni fase della nostra vita ha bisogno di un maestro che insegni a colmare le lacune, sia tecniche che musicali, di quel dato periodo. Il Maestro Visconti è stato fondamentale per la tecnica, il Maestro De Maria per migliorare la qualità del suono, il Maestro Martinez per conoscere meglio la struttura musicale, con la Maestra Spagnolo ho rafforzato il lavoro sul fraseggio. Per quanto riguarda i musicisti che hanno fatto la storia, non ne ho uno preferito, anche qui credo che dipenda molto dalle fasi che si attraversano.

Hai all’attivo diversi concorsi, hai vinto il Talent Factory e suoni in realtà concertistiche di livello internazionale. Ma domani dove ti porterà la musica?

Negli ultimi 3-4 anni eseguo molta più musica del ‘900 e contemporanea. Alla ‘Scurata’ porterò degli autori più classici perchè voglio confrontarmi nuovamente con quel mondo, la vedo come una sfida il ritorno al classico. E poi amo questo lavoro perchè mi porta a viaggiare, e voglio farlo il più possibile per conoscere e collaborare con musicisti provenienti da culture diverse. Conoscerle e capire la differente reazione del pubblico di quel dato Paese, magari più avvezzo alla cultura musicale, è molto interessante. Me ne rendo conto vivendo in Svizzera, dove c’è un Governo che presta molta attenzione all’arte.

Il periodo Covid ha messo in ginocchio il settore artistico. Il Maestro Ezio Bosso, scomparso qualche mese fa, diceva “… la gente vuole partecipare; il musicista deve togliersi la tuta da Superman e mostrarsi nudo nei suoi errori”. Cosa ti ha fatto capire questa pandemia, cambierà qualcosa nel nostro Paese?

Nel periodo Covid molte persone hanno manifestato la voglia di fare arte e quindi c’è la voglia di tornare a partecipare. Il musicista dal suo canto vuole tornare a sfidare il pubblico, mettersi alla prova con altre musiche non solo mainstream. Per quel che mi riguarda, quando salgo sul palco, non sono io al centro di esso, ma è la musica la protagonista. Io sono come un attore che deve far rivivere quel personaggio e mai come oggi voglio regalare alla ‘Scurata’ conoscenza artistica, emozioni, sentimenti.

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