La prima pietra per la costruzione del teatro di Pietro Consagra fu posata nel 1989. Da allora si sono susseguiti quattro appalti (nel 1989, 2004, 2011 e 2016), stop ai lavori, ditte che si sono avvicendate, sino al 2017, quando l’opera fu, strutturalmente definita in tutte le sue parti e messa in sicurezza. Ora il il teatro (incompleto) in cemento armato sarà visibile più da vicino: ieri si è inaugurata la strada a doppia corsia che lo attraversa e che collega viale degli Elimi con piazza Beyus. La cerimonia, alla presenza del sindaco Salvatore Sutera, degli assessori e di un nutrito gruppo di cittadini, si è conclusa con l’attraversamento a piedi della strada, in prima fila l’anziano Benedetto Palazzolo e la piccola Viola Ferrante, «due generazioni che rappresentano il passato di memoria e la speranza per il futuro», ha detto l’assessore Tanino Bonifacio.
La costruzione della strada è un lotto funzionale del progetto di completamento dell’intero edificio disegnato dall’architetto Consagra, che dovrebbe ospitare un centro sociale, Uffici sanitari e mercato coperto. Nel mese di luglio 2017 il Comune ha preso in consegna l’opera dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche Sicilia-Calabria. Nel 2019 il progetto esecutivo e l’appalto. A eseguire i lavori di costruzione della strada e di sistemazione dell’area attorno, è stata la ditta “Criscienzo costruzioni” di Favara, per un importo di 375 mila euro, coi fondi della ricostruzione per finanziare opere pubbliche.
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«La strada rappresenta il vero ingresso principale alla città
– ha detto il sindaco Salvatore Sutera – dopo decenni, finalmente, viale degli
Elimi è collegata con piazza Beyus. Le operazioni di bonifica e sistemazione
esterna dell’area, ci hanno consentito di rendere più decorosa una zona
d’interesse artistico della nostra città, dove insistono opere monumentali e di
rilievo urbanistico quali la chiesa madre di Quaroni, la stecca Ungers, Palazzo
Di Lorenzo e il Sistema delle Piazze». «L’amministrazione sta valutando l’iter
più opportuno per procedere a un complesso intervento di ricucitura dell’area
compresa tra le opere monumentali attorno. Questa strada rappresenta,
simbolicamente, il “benvenuto” a Gibellina», ha detto l’assessore comunale alle
opere pubbliche, Gianluca Navarra.
La mega opera in cemento armato risponde
pienamente al concetto di città frontale di Pietro Consagra, artista che a
Gibellina ha firmato anche la “Porta del Belìce”, il “Meeting” e la “Città di
Tebe”. Consagra penso al teatro come una scultura abitabile, con piani curvi e
continui, senza angoli retti, privilegiando l’immagine plastica e la
comunicazione estetica. L’opera non è stata mai completata. Secondo l’ultima
perizia inviata all’Assessorato regionale alle infrastrutture servono 8,9
milioni di euro per ultimarla.