Arci Scirocco scrive sui fatti dell’Antico Mercato: “Marsala non è immune dal razzismo”

redazione

Arci Scirocco scrive sui fatti dell’Antico Mercato: “Marsala non è immune dal razzismo”

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martedì 07 Luglio 2020 - 10:19

Anche il circolo Arci Scirocco di Marsala interviene a proposito di quanto avvenuto sabato sera davanti all’ingresso dell’Antico Mercato. Un episodio che sta facendo molto discutere in città e che appare ancora poco chiaro.

“4 luglio 2020, sabato sera, Marsala, antico mercato. Nel cuore della movida locale un gruppo di ragazzi di colore viene fermato dai buttafuori, che impediscono loro di entrare, spiegando di aver ricevuto disposizioni dai gestori dei locali, che nel mercato non possono esserci più di 180 persone contemporaneamente. Sarebbe bello poter credere che i ragazzi in questione non siano stati fatti entrare per far rispettare delle regole. Sarebbe bello se fosse vero che i gestori abbiano chiesto ai buttafuori di non far entrare alcune persone perché coinvolte in passato in risse o in comportamenti pericolosi, anche se ci chiediamo in base a quale potere gli stessi gestori possano decidere chi può entrare al mercato e chi no. Ma noi non ci crediamo, perché non è vero: il video girato da uno dei ragazzi è di un’evidenza schiacciante. È vero che i buttafuori hanno usato toni pacati, che nessuno ha insultato i ragazzi, ma le immagini che tutti abbiamo visto sono fin troppo chiare: mentre i buttafuori impediscono ai ragazzi di colore di entrare, dal mercato decine di persone – tutte rigorosamente bianche, come abbiamo dolorosamente notato – entrano ed escono liberamente. Nessun controllo della temperatura. Nessuno che indossi la mascherina. Nessun monitoraggio del numero di persone presenti all’interno del mercato. Né, tanto meno, i buttafuori hanno detto a qualcuno che non poteva entrare perché coinvolto in risse o comportamenti molesti (non avrebbero potuto farlo comunque, perché non hanno questo potere). Di fronte a un’evidenza così schiacciante non si possono chiudere gli occhi: quei ragazzi non sono stati fatti accedere per il colore della loro pelle. Dopo un episodio così è difficile non ripensare alla vergognosa scritta “no Floyd, no party” apparsa giorni fa in pieno centro o alle svastiche e alle croci celtiche che, con preoccupante regolarità, vengono disegnate in vari punti della nostra città. Purtroppo la nostra, pur accogliente Marsala non è immune dal razzismo. L’ errore più grave che possiamo commettere è far finta di non vedere, illuderci che episodi come quello di sabato sera non siano il prodotto di un malcelato razzismo, che non esista il rischio che fatti del genere si moltiplichino nel tempo e finiscano per degenerare in modo pericoloso. La storia ce lo mostra in modo inconfutabile: tutte le volte che il razzismo è stato sottovalutato o ignorato ha finito per dilagare, diventando addirittura legge dello Stato. Bisogna quindi tenere l’attenzione alta. Bisogna indignarsi e reagire, stigmatizzando comportamenti come quelli dello scorso sabato e, possibilmente, adottando i giusti provvedimenti di legge nei confronti degli autori di simili comportamenti”.

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