Il nome del deputato regionale del gruppo Popolari e Autonomisti Carmelo Pullara è circolato insistentemente stamattina nell’ambito dell’inchiesta “Sorella Sanità”, che ha portato agli arresti, tra gli altri, di Fabio Damiani e Antonio Candela. Pullara, però, smentisce di aver ricevuto un avviso di garanzia.
“Leggo stamani – scrive il parlamentare regionale agrigentino – che sarei “indagato a piede libero per avere turbato un pubblico incanto”.Vorrei precisare che ad ora non ho ricevuto nulla e qualora dovessi ricevere qualche comunicazione giudiziaria la mia fiducia nella istituzione magistratura mi consentirebbe di viverla serenamente, come già fatto in precedenza dove il pallone mediatico, anche oggi gonfiato ed in tal senso nei siti on line che riportano la notizia che mi riguarda sono inseriti video che nulla hanno a che vedere con la mia persona, si è sgonfiato alla luce di fatti riscontri accertamenti e serenità di valutazione. Nel merito, – spiega Pullara- senza dire nulla che possa intralciare le indagini in corso, voglio solo precisare che non mi sono mai interessato di procedere di gara salvo quando dovuto nell’espletamento delle mie funzioni professionali di dirigente Asp e non mi pare sia questo l’argomento. Certo non posso che notare che ogniqualvolta il mio nome riprende quota politicamente e se ne parla per occupare qualche posizione più alta qualcosa tenta di stopparlo. Ebbene continuerò determinato per la mia strada certo delle mie azioni sempre improntate alla legalità ed alla fiducia nella magistratura. Da ultimo – conclude Pullara – per quanto attiene alla mia permanenza all’interno della Commissione Antimafia, da dove mi ero autosospeso qualche mese a seguito di una brutta vicenda che per fortuna mi ha solo sfiorato per rientrare non appena la vicenda ha avuto uno sviluppo positivo, valuterò di concerto con il Presidente Fava il da farsi al fine di salvaguardare le istituzioni che non devono mai essere sporcate inficiandone il giudizio della gente”.