Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Trapani ha disposto l’archiviazione del procedimento a carico della sindaca Daniela Toscano che era stata accusata di peculato ed abuso di ufficio per l’utilizzo improprio della vettura di rappresentanza.
Il giudice ha ritenuto infondata la notizia di reato non sussistendo a carico della sindaca alcuna condotta illecita. I fatti risalgono al novembre 2018 quando la sindaca Toscano aveva consentito l’utilizzo della vettura di rappresentanza a beneficio della consigliera comunale Miceli, per assicurare la presenza della stessa in una seduta del consiglio comunale. L’utilizzo della vettura – si legge nell’ordinanza – avvenne per finalità istituzionali e dunque la notizia di reato è stata ritenuta infondata.
Le dichiarazioni della sindaca Daniela Toscano: “Ero del tutto serena e apprendo con viva soddisfazione la decisione del gip che ha accolto in pieno la mia opposizione proposta avverso l’archiviazione richiesta in prima battuta dalla Procura per lieve entità del fatto. Il gip con tale decisione ha escluso ogni fatto di reato sia in ordine al peculato che all’abuso d’ufficio dimostrando, una volta per tutte, se ce ne fosse ancora bisogno, di quanto sono pretestuose le denunce di taluni soggetti politici che sconoscono leggi e regolamenti nonostante le cariche pubbliche che ricoprono. Il provvedimento di archiviazione ha riconosciuto la legittimità del mio operato, come sempre lo è stato in questi anni di amministrazione, e sono certa che a questo ne seguiranno altri come nel caso del procedimento per danno ambientale, già archiviato, poiché troppo spesso si è speculato sulla mia persona per fatti rappresentati come reati senza che di reato avessero proprio nulla. E proprio in queste ore apprendo della richiesta del consigliere Vassallo che invoca le mie dimissioni per un ulteriore procedimento a mio carico. Purtroppo, passano gli anni, i lustri ed i decenni, ma la cultura politica di certi politicanti è dura a morire. Il consigliere Vassallo, evidentemente a corto di argomenti politici, dimostra di conoscere assai poco le questioni giuridiche, ed ha perso l’ennesima occasione per tacere. Nessuna condanna è stata inflitta alla sottoscritta: molto più semplicemente la procura ha ritenuto di attivare un procedimento speciale, appunto il decreto penale, che peraltro insigni giuristi, nel passato anche recente, hanno tacciato di essere un istituto troppo legato al vecchio codice inquisitorio. Detto ciò, ad oggi, nessun decreto penale è stato notificato né a me né al mio difensore. Anche queste sono peculiarità tipiche del sistema giudiziario italiano che sovente comunica prima con la stampa che con i diretti interessati, facendo sin da subito iniziare la gogna mediatica. Quando e se mi verrà notificato questo fantomatico decreto, poiché non si tratta di una vera condanna come i miei avversari politici e certa stampa vorrebbe far credere, provvederò tempestivamente a proporre opposizione ed a chiedere il giudizio ordinario, certa, come sono, che un giudice terzo non potrà che riconoscere la mia estraneità ai fatti contestati.”