La comandante Cupini: “Noi il terminale più esposto dell’amministrazione comunale”

Vincenzo Figlioli

La comandante Cupini: “Noi il terminale più esposto dell’amministrazione comunale”

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domenica 19 Gennaio 2020 - 17:39

Una relazione ricca di spunti sullo stato di salute della comunità lilybetana, quella con cui la comandante della Polizia Municipale di Marsala Michela Cupini ha tracciato un bilancio dell’anno appena trascorso nel giorno della festa del Corpo di Polizia Municipale, che storicamente coincide, ogni 19 gennaio, con le celebrazioni per la Madonna della Cava, patrona della città di Marsala.

Davanti a un ricco parterre, con le principali autorità civili e militari del territorio accorse presso il comando di via Ernesto del Giudice, la mattinata è stata aperta dal vicesindaco Agostino Licari, che ha colto l’occasione per elencare gli interventi attuati dall’amministrazione Di Girolamo sul fronte della pubblica sicurezza, lavorando per potenziare un Corpo di Polizia Municipale che da tempo fa i conti con un organico ridotto all’osso a fronte di una città territorio di complessa gestione.

In quest’ottica si è puntato sul potenziamento della videosorveglianza e delle Ztl, lavorando al contempo su un’idea di città in cui si potesse gradualmente ridurre il ricorso all’automobile, privilegiando aree pedonali, piste ciclabili e mezzi pubblici. Al contempo, nel suo intervento Licari è tornato ad elencare le varie realizzazioni della giunta Di Girolamo in questi 5 anni sul fronte dele cosiddette “incompiute” (Tribunale, Monumento ai Mille, Palazzo Grignani e via dicendo…) e i 50 milioni di finanziamenti che troveranno concretizzazione nelle prossime settimane con l’apertura di nuovi cantieri in città.

Poi è toccato al presidente del Consiglio comunale Enzo Sturiano sottolineare il ruolo fondamentale della Polizia Municipale e i risultati raggiunti sul fronte della sicurezza come nel contrasto all’abusivismo commerciale e ai reati ambientali. “Tuttavia – ha aggiunto Sturiano – è tempo di ripensare a un nuovo modello di sicurezza”, facendo riferimento ai vari fenomeni di microcriminalità registratisi nel centro storico.

Nella sua relazione la comandante Michela Cupini non si è soffermata tanto sui numeri delle attività condotte durante l’anno dal corpo, quanto sul senso di un servizio che nelle sue varie articolazioni ha assunto nel tempo connotati diversi rispetti al passato, fino a rendere la Polizia Municipale il “terminale più esposto dell’amministrazione comunale” e a far somigliare l’attività dei vigili urbani a quella dei sindaci, quantomeno nel loro essere “parafulmini di gioie e dolori, di accuse e strette di mano, di ansie e sorrisi”.

“Mai come in questi tempi le problematiche connesse alla criminalità, all’insicurezza, all’inciviltà, al disagio vengono associate, nel sentire comune, a fenomeni tipicamente urbani. A fenomeni che chiamano in causa direttamente le responsabilità dei governi locali nella costruzione attiva del bene sociale della sicurezza. Al sindaco e alla sua polizia, oggi, si chiede una sicurezza urbana attiva, coinvolgente e partecipata, a 360° e 24 ore al giorno, capace di rispondere non solo ai problemi legati alla percezione della sicurezza, ma anche a questioni di varia natura, che vanno dal decoro urbano all’ordine pubblico, dalla sicurezza stradale alla convivenza civile”. In quest’ottica è dunque evidente come le polizie municipali siano, insieme ai sindaci, “sempre più il punto di riferimento per i cittadini che necessitano di risposte complesse e immediate”, nonché “un punto di ascolto e, al tempo stesso, un presidio straordinario di legalità e sicurezza urbana”. A loro si chiede un forte contributo alla tranquillità della comunità, che passa attraverso la gestione della viabilità, la sicurezza nei luoghi pubblici, le indagini di polizia giudiziaria, i servizi a tutela della salute e dell’incolumità pubblica. Poi la comandante Cupini cita il Capo dello Stato Sergio Mattarella e il suo discorso di fine anno, a proposito di ciò che significa sentirsi “comunità”: condividere valori, prospettive, diritti e doveri. “La collettività, che rappresenta il soggetto da tutelare, è la risultante di molteplici componenti, che, nell’ottica della sicurezza partecipata, non possono prescindere da una convinta, diffusa e reciproca interazione”. Il riferimento è al ruolo della famiglia, della scuola e del mondo del lavoro nella società, con un pensiero particolare ai più giovani, sempre più spesso protagonisti (o vittime) di fenomeni di bullismo o cyberbullismo. La seconda citazione nella relazione della comandante Cupini è invece tratta da un intervento di Aldo Moro, risalente al 1978, ma ancora decisamente attuale: “Siamo un paese dalla passionalità intensa e dalle strutture fragili. Ma oggi dobbiamo vivere, oggi è nostra la responsabilità, si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi. Si tratta di vivere il tempo che ci è dato con tutte le sue difficoltà”. Su questo fronte la Cupini ha sottolineato come le donne e gli uomini della Polizia Municipale di Marsala si assumano “ogni giorno appieno la responsabilità di servire la comunità in questi tempi così tormentati”. A questo punto la comandante ha elencato alcuni numeri, con particolare riguardo alla sicurezza stradale.

La comandante della Polizia Municipale di Marsala Michela Cupini
La comandante della Polizia Municipale di Marsala Michela Cupini

“Il 2019 è stato un anno impegnativo quanto ricco di risultati e soddisfazioni. Primi fra tutti sono gli eccellenti risultati ottenuti sui servizi di polizia stradale, di cui la Polizia Municipale ha l’onere e l’onore di spiccare. In tale campo sono state garantite in media 10 pattuglie giornaliere che hanno accertato oltre 18.000 violazioni al codice della strada e rilevato quasi 300 incidenti stradali. Sul tema dei sinistri stradali possiamo e dobbiamo fare ancora di più, anche se il numero è in calo negli ultimi anni, ancora troppi sono quelli con esito mortale o con lesioni gravi e gravissime. Emerge anche a Marsala, come nel resto del paese, il preoccupante fenomeno della pirateria stradale, che ci vede impegnati ad individuare soggetti che fuggono dopo aver provocato incidenti con feriti e decessi: va qui ricordata la brillante operazione che ha portato all’identificazione ed al fermo, in poche ore, dell’autore di un sinistro stradale che ha provocato la morte di un giovane uomo e lesioni gravissime di due bambine in tenera età, che si è dato alla fuga simulando il reato a carico di un’altra persona, anch’ella denunciata. Qualcosa è stato fatto in tema di prevenzione, specie con l’educazione stradale per far comprendere ai giovani il rispetto delle regole, per far emergere il concetto di comportamenti consapevoli attraverso le lezioni presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado e molto è stato fatto anche in tema di repressione con l’utilizzo delle strumentazioni in dotazione (autovelox e street control) che ci hanno consentito di notificare oltre 3000 verbali per eccesso di velocità, che rimane la prima causa di sinistri stradali, e di sottoporre oltre 500 veicoli a fermi e sequestri amministrativi in quanto sprovvisti di copertura assicurativa e revisione, fenomeni correlati al momento di grave difficoltà economica attraversato dal nostro paese”.

Al di là degli interventi sulla viabilità, la relazione della comandante della Polizia Municipale ha riservato anche un passaggio all’attività condotta dai nuclei di polizia giudiziaria ecologia e decoro urbano, “reparti che esprimono livelli di eccellenza per la riconosciuta professionalità e competenza specialistica acquisita in settori particolarmente sensibili e verso cui è costantemente cresciuta l’attenzione dell’opinione pubblica”.

Infine, un passaggio finale riservato alla missione delle donne e degli uomini della Polizia Municipale, “improntata alla strenua difesa del principio di legalità che è la condizione per la costruzione di una società più giusta, più equa e più sicura”. “In una triste stagione di viadotti che cadono, la Polizia Municipale dovrebbe sempre più costruire con il proprio lavoro quotidiano ponti valoriali per spiegare che, per edificare una comunità più giusta e più sicura, “Non sono ammissibili zone franche dove la legge non è osservata” perché il rischio è che le istituzioni appaiano inadeguate, “con cittadini che si sentono soli ed indifesi”. La cifra morale del nostro impegno deve essere il costante tentativo di far maturare la consapevolezza che il rispetto delle regole è la massima garanzia per le libertà individuali di ciascun cittadino”.

In conclusione, come da tradizione, spazio agli encomi che il comando della Polizia Municipale ha voluto riservare al personale che si è distinto in operazioni di particolare rilievo per la comunità. A vario titolo, gli encomi sono stati quest’anno assegnati a Simone Marino, Bartolomeo Maggio e Raimondo Parrinello (videosorveglianza), Mario Bondice, Raimondo La Rosa, Franco Pizzo, Luca Isacco e Fabrizio Oddo, (viabilità), al commissario capo Salvatore Pocorobba e alle assistenti Margherita Amico e Antonia Giancontieri (squadra annona), Vincenzo Pipitone (polizia giudiziaria).

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