Luigi Giacalone è il segretario provinciale della Cna di Trapani. Da sempre un osservatore delle vicende politiche sia per il suo ruolo sindacale che per la sua storica appartenenza alla direzione della sinistra marsalese.
Segretario lei è reduce da un incontro sulle sorti dell’aeroporto di Birgi, che cosa è ulteriormente emerso?
“Ieri mattina ci siamo incontrati con il presidente Ombra alla presenza della Confindustria e della Camera di Commercio, rappresentate ai loro massimi livelli. Erano presenti alcuni ordini professionali tra cui quelli dei dottori commercialisti ed una rappresentanza della Facoltà di Economia dell’Università di Palermo. Abbiamo discusso soprattutto del modo da utilizzare per “aggirare” il cosiddetto aiuto di Stato per riuscire a fare indirizzare il denaro dei comuni all’interno dell’accordo di co-marketing per il rilancio turistico della provincia attraverso il ritorno della compagnia aerea Ryanair”.
E che cosa è emerso di nuovo?
“Intanto abbiamo usufruito dei pareri tecnici di quanti erano presenti. Pareri che “consegniamo” alla valutazione di Salvatore Ombra. Solo con il ritorno della compagnia irlandese si può rilanciare lo scalo Vincenzo Florio”.
E i privati che voi rappresentate che possono fare? In fondo il rilancio dello scalo riguarda quanti sono impegnati nel settore e che avvertono la crisi della mancanza di arrivi di turisti nel nostro territorio.
“Abbiamo costituito un tavolo permanente dei rappresentanti di categoria. Ognuna di esse si è impegnata a costituire un fondo di mille euro ciascuna e ad invitare i propri iscritti a fare altrettanto, con somme da destinare allo sviluppo del territorio. Ai comuni chiediamo che utilizzare la tassa di soggiorno per altri scopi, seppur utilissimi, per il momento non serve a rilanciare le presenze, non è quindi opportuno”.
Lei che lavora nel settore da sempre, che idea si è fatta sul perché lo scalo di Trapani ha invertito la rotta fino ad arrivare al rischio di chiusura?
“Io dico solo che la responsabilità ricade sui precedenti c.d.a dell’Airgest. Non capisco come il primo bando sia stato approntato. Conteneva tutti i requisiti utili per essere cassato dal Tar ed infatti così è stato. Inoltre non comprendo come gli ulteriori bandi sono andati deserti o quasi. Io ho l’impressione che c’è chi lavora per “svendere” lo scalo ai privati. Spero di sbagliarmi”.
In questi giorni la sua associazione ha sostenuto la categoria dei panificatori che si appresta ad aumentare il prezzo del pane.
“Ho partecipato io stesso ad alcune riunioni. Gli artigiani, conti alla mano, sostengono che si è abbassato il consumo del pane, mentre ormai le tasse raggiungono il 60% degli incassi lordi. Con tale prospettiva, anche se impopolare, l’aumento del prezzo del pane è inderogabile”.
Nei giorni scorsi il nostro giornale ha intervistato i sindacalisti di CGIL, CISL e UIL di Marsala. Il coro unanime è stato che il settore più in crisi è quello dell’edilizia.
“Dato inconfutabile. Migliaia di piccoli artigiani edili si cancellano dall’iscrizione alla Camera di Commercio. Non ce la fanno più perché a fronte della crisi sono diminuite le commesse mentre il costo del lavoro è rimasto alto. Su questo aspetto il sindacato ha chiesto al governo nazionale di intervenire abbassando il costo del lavoro”.
Sulla proposta di utilizzare manodopera locale per gli appalti pubblici…
“Credo che sia impraticabile. Noi proponiamo invece dei consorzi d’impresa pubblico – privato dove i comuni per i piccoli appalti e utilizzando il preziario regionale che è già stato approvato, diano incarichi ad imprese locali con un risparmio del 20 % con l’abbattimento dei costi operato a monte”.
Quindi questo chiederete al nuovo sindaco? A proposito con l’amministrazione uscente come è andata?
“Chiederemo questo ed altro ancora. Con Alberto Di Girolamo il rapporto è stato franco sin dall’inizio. Abbiamo avuto un sindaco attento e serio. Ha fatto delle cose in tutta trasparenza, altre invece attendono risposte. Io opero in un settore che mi consente il dialogo continuo con i cittadini. Il giudizio sull’Amministrazione non è certo positivo. Io non debbo consigliare nulla, però mi sembra che il dialogo tra sindaco e città si sia interrotto… con tutto quello che ne consegue”.
Come si impegnerà Luigi Giacalone nelle prossime amministrative?
“In prima persona in alcun modo. Ho fatto il mio tempo. Il futuro in politica è dei giovani e dei giovanissimi. Quando conoscerò i nomi dei candidati deciderò chi sostenere”.