Alcamo, presentati i lavori della prima corte del Castello di Calatubo

redazione

Alcamo, presentati i lavori della prima corte del Castello di Calatubo

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lunedì 25 Novembre 2019 - 10:18

L’antico maniero, grazie all’iniziativa del FAI “I Luoghi del Cuore”, ha beneficiato di un contributo di 30 mila euro. Agli inizi del 2016 rischiò di finire su una vetrina immobiliare online.

Sono stati presentati sabato mattina, presso la cappella dell’ex Collegio dei Gesuiti, i lavori di consolidamento, recentemente conclusi, delle antiche strutture murarie del Castello di Calatubo di Alcamo. Erano presenti all’evento il sindaco Domenico Surdi, il presidente regionale FAI (Fondo Ambiente Italiano) Sicilia, Giuseppe Taibi, il capo delegazione FAI Trapani Nicola Adragna, il capo gruppo FAI Alcamo Bino Ferrara, il presidente dell’associazione “Salviamo il Castello di Calatubo”, Stefano Catalano. Infatti, grazie all’impegno dei volontari della citata associazione alcamese, nel 2015, mediante una importante raccolta firme, l’antico maniero è riuscito a piazzarsi primo provvisoriamente nella classifica online della 7a edizione de “I Luoghi del Cuore”, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal Fondo Ambiente Italiano.

Secondo alcuni studiosi, il nome del castello “Kalata et tub” (terra di tufo) deriva dalla lingua araba. È stato il geografo musulmano Edrisi a descrivere la roccaforte come un luogo dove sorgono un paese e un fiume navigabile. Negli anni mille, il castello è entrato a far parte del vescovado della diocesi di Mazara. Nel 1340, transitava nei possedimenti del conte di Caltabellotta, Raimondo Peralta e della sua famiglia, fino al XV secolo, quando è stato venduto al barone Graziano De Ballis. Nel 1707, Gaetana De Ballis sposava Giuseppe Papè dei duchi di Giampilieri e dei principi di Valdina, i quali diventavano gli ultimi eredi e proprietari del castello. Fino agli anni 60, il maniero si trovava ancora in buono stato di conservazione. Con il terremoto del 1968 è andato poi in rovina. Da allora, è sempre versato in uno stato di abbandono. Nel 2007, durante l’amministrazione di Giacomo Scala, è stato acquisito dal Comune di Alcamo al costo di 60 mila euro. Nel 2013, la giunta di Sebastiano Bonventre lo ha inserito nel progetto “Valore Paese-Dimore” dell’Agenzia del Demanio, finalizzato ad un sistema di ricettività alberghiera. Nel 2016, il commissario del comune, Giovanni Arnone, a seguito di una fuga di notizie sul rischio che il castello finisse sulla vetrina immobiliare online “The Extraordinary Real Estate”, promossa dall’Agenzia del Demanio, ha avviato il ritiro della pubblicazione dell’immobile dal progetto “Vetrina Immobili PA” per la promozione degli investimenti in immobili pubblici. Inoltre, il commissario Arnone ha chiesto al Demanio di espungere il Castello di Calatubo dall’iniziativa “Valore Paese-Dimore” e nel progetto, che coinvolgeva investitori privati, ha proposto di inserire al suo posto l’“ex Lazzaretto”. Dunque, ad evitare detta sorte della roccaforte è stata proprio l’associazione “Salviamo il Castello di Calatubo” che ha fatto sì che la fortezza si aggiudicasse, quattro anni fa, il terzo posto nella classifica ufficiale nazionale del concorso “I Luoghi del Cuore”. Infatti, ai dati della raccolta firme online sono stati poi sommati anche quelli cartacei, raccogliendo un totale di 71.967 voti. Un risultato, comunque, sufficiente visto che il maniero ha beneficiato di un contributo di 30.000 euro stanziato dal FAI, per l’appunto, e dall’Intesa Sanpaolo. Una gran fetta di detti fondi, nel 2017, sono stati destinati alla messa in sicurezza dell’ingresso e della prima corte su cui prospetta la chiesetta che si trova all’interno della fortezza. Nel 2019 la restante parte del contributo FAI, insieme a ulteriori fondi stanziati dall’amministrazione Surdi (circa 24 mila euro), è stato utilizzata per completare i lavori di messa in sicurezza riguardanti il fronte occidentale e la sistemazione della copertura della chiesetta. Inoltre, con i fondi del bilancio partecipato, al quale è destinato il 10% del gettone di presenza dei consiglieri comunali, sono stati acquistati alcuni apparecchi di illuminazione del bene. A fine presentazione dei lavori, sempre sabato mattina, si sono svolte le visite guidate a cura degli apprendisti ciceroni del Liceo “G.Ferro” di Alcamo.

Linda Ferrara

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