Antonio Vinci eletto nelle fila del Partito Democratico è il decano con i suoi 29 anni da consigliere di Palazzo VII Aprile.
Da oltre un anno ha scelto di non intervenire sulle questioni politiche della nostra città. Perchè?
“Dopo le vicende che hanno portato di fatto al mio allontanamento dal partito e dal gruppo ho preferito, anche per evitare strumentalizzazioni, di non parlare”
Adesso però…
“Ora i tempi sono diversi e ci avviamo al termine della consiliatura in corso. E’ giusto che la mia interlocuzione con la città avvenga anche tramite i media. Personalmente ho continuato ad occuparmi dei problemi di Marsala con gli atti formali prodotti in Consiglio”.
La situazione del gruppo consiliare resta però sempre la stessa.
“Anche il partito non sta messo bene. Io non sono mai stato chiamato a spiegare le mie ragioni e per quello che ne so, neppure si è fatto il tesseramento. Quanto al gruppo consiliare, fuori da Sala delle Lapidi ,non si è mai riunito per discutere di posizioni comuni da assumere in Aula”.
Allora veniamo all’attualità politica. Lei si prepara ad andare con Matteo Renzi, aderendo ad Italia Viva?
“Non ho compreso cosa voglia fare l’ex segretario. La sua tempistica, prima ha “intascato” i ministri e poi è uscito dal partito, mi lascia perplesso”.
Lei invece rimane nel PD?
“E’ il Pd che è uscito da se stesso. Io ne sono stato un fondatore. Credevo fosse il contenitore adeguato per quelli che come me provenendo da un’area centrista, si alleavano con la sinistra riformista. Ma forse mi sbagliavo”.
A Marsala allora, se vuole continuare a fare politica, con chi starà?
“Intanto occorre dire che io sono perché il sindaco Alberto Di Girolamo si ricandidi”.
Dopo le polemiche e gli scontri che lei ha ha avuto con il primo cittadino anche quando rivestiva la carica di segretario del suo partito, questa è una novità.
“Sono convinto che un sindaco che ha svolto cinque anni di mandato si debba ripresentare al giudizio dei suoi concittadini. Se ha fatto bene verrà riconfermato”.
E lei cosa farà. Tra i nomi che girano come possibili candidati alla carica di sindaco il suo è tra quelli più gettonati
“Non ho partecipato ad alcuna riunione né sono stato invitato a nessun tavolo. So che ce ne sono di tutti i tipi. Per quanto mi riguarda io lavoro per una colazione civica di centro che guardi anche a sinistra. E’ quella la mia storia. Con quale ruolo lo decideremo assieme a quanti condivideranno il progetto”.
Si parla di un ritorno alla politica attiva dell’ex deputato alcamese Nino Papania, lei che ne dice?
“Che è un peccato che sia stato messo ai margini per altre ingiustificate vicende. Siamo di fronte ad un politico di razza e ben venga un suo ritorno in prima persona. Dopo di lui il partito in provincia è stato gestito male e da uomini che spesso hanno anteposto fini personali a quelli della collettività. Mi riferisco per esempio al deputato regionale in carica Baldo Gucciardi”.
Sono fatti che sembrano avere origini da vicende elettorali pregresse. Si voterà in primavera per le amministrative, che giudizio dà dell’attuale amministrazione?
“A parte qualche iniziativa tecnica, per esempio quella del settore tributi, la città non mi è sembrata coinvolta in alcun modo, né direttamente né tramite i propri rappresentanti, nelle decisioni amministrative. Il sindaco e la sua giunta hanno dialogato poco o nulla con la maggioranza, con l’opposizione e con la città”.
Girano tanti nomi per il posto di sfidante, se si ricandiderà, di Alberto Di Girolamo. Lei tra Renzo Carini, Nicola Fici, Diego Maggio, Massimo Grillo chi sosterrebbe?
“Tutte degne persone. Ma io non vedo ancora il progetto politico che li dovrebbe sostenere”.
E Giulia Adamo?
“Sicuramente un personaggio…”