Quinci: “Randazzo ci ha diffamati e sarà querelato. Dovrebbe scandalizzarsi di questo”

redazione

Quinci: “Randazzo ci ha diffamati e sarà querelato. Dovrebbe scandalizzarsi di questo”

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venerdì 04 Ottobre 2019 - 06:25

La politica al tempo dei social è fatta di video, post al vetriolo che scatenano il fugace ringhio dei leoni da tastiera e di inevitabili, quanto effimeri,  like.

Facebook non lascia scampo: la privacy è continuamente violata e i sentimenti costantemente urlati, ostentati, trascinati nel polverone mediatico che quando si sedimenta lascia spesso intravedere vanagloriosi spettri che fuggono senza lasciare traccia. La vexata quaestio mazarese ha avuto inizio proprio su facebook, strumento usato spesso per accendere i riflettori su argomenti di varia natura, più o meno eticamente corretti. Dopo le dichiarazioni di Giorgio Randazzo abbiamo chiesto al sindaco Salvatore Quinci di raccontare la sua versione sul casus belli tuttora in corso.

“Ho appreso che Randazzo ha pubblicato un video su facebook in cui sono state rivolte accuse molto gravi a me, sindaco di Mazara, oltre che a 4 assessori della Giunta. La più grave di tutte riguarda l’incompatibilità nell’assunzione della carica che ricopriamo da maggio io e gli assessori  Reina, Agate, Bilardello e Giacalone. Inoltre, ha divulgato la notizia su alcuni giornali online e alcune televisioni private che emerge un quadro di mendace dichiarazione sulla propria incompatibilità. Lei sa meglio di me che la mendace dichiarazione è un reato, dunque ci pubblicamente e per mezzo stampa diffamati. Randazzo di questo sarà chiamato a rispondere molto velocemente. Un conto è la battaglia politica ed un conto è diffamare gli avversari”.

Sindaco Quinci, da chi e come Randazzo avrebbe appreso del suo mancato pagamento della Tari?

“Sono in corso accertamenti e dalle prime indiscrezioni sarebbero emerse alcune irregolarità sulle modalità con cui il consigliere comunale leghista Giorgio Randazzo avrebbe avuto accesso ai dati personali di sindaco e assessori. Una volta ottenuti li ha divulgati. Noi abbiamo chiesto una perizia al nostro consulente per la privacy se questa divulgazione è legittima o meno. Con certezza le posso dire che sono state compiute violazioni al regolamento comunale in quanto è vero che è possibile acquisire tutti i dati ma la modalità di accesso è soggetta al regolamento e sono state già accertate irregolarità. Questo si chiama, come già spiegato, reato di diffamazione”.

Questo è il punto nodale, mi pare di capire, su cui lei batte e ribatte come un ferro caldo, anzi rovente. Lei è adesso in qualche modo costretto a difendersi dagli attacchi politici e anche mediatici a cui è sottoposto, proprio lei che si è proposto come un sindaco proveniente dal mondo del volontariato e propugnatore di “sani principi”.

“Ho già tranquillizzato i miei cittadini dicendo loro che non c’è nessuna incompatibilità e ho spiegato loro che l’incompatibilità a cui fa riferimento il consigliere della Lega si riferisce al comma 6 dell’articolo 63 del TUE ripreso poi dalle norme regionali in quanto la Sicilia è a Statuto Autonomo. Secondo questo comma, il sindaco o il consigliere sono incompatibili se hanno un debito liquido esigibile e con la messa in mora. Dal punto di vista del debito tributario, questo coincide, ed esiste una sentenza di Cassazione del 2015, con la ricezione di una cartella di pagamento non pagata entro 60 giorni e non impugnata davanti al giudice, oppure nell’ipotesi in cui i tributi fossero gestiti in proprio dal comune (come è il caso di Mazara del Vallo), dalla ricezione di una ingiunzione di pagamento. Io non ho mai ricevuto alcuna cartella di pagamento in vita mia. La cartella di pagamento è l’atto di riscossione successivo all’avviso di liquidazione e all’avviso di accertamento non pagato così come non ho mai ricevuto un’ingiunzione di pagamento da parte del Comune. Quelli a cui fa riferimento Randazzo sono soltanto avvisi di liquidazione che non comportano il reato di incompatibilità anche  se notificati con raccomandata. Lui è scandalizzato per questo ma non si scandalizza per il reato di diffamazione che ha commesso. I consiglieri comunali che accedono ai dati personali per svolgere la propria attività politica, sono tenuti a rispettare la riservatezza del segreto d’ufficio cosa che Randazzo non ha fatto, appunto”.

Randazzo sostiene che lei si aggrappi troppo ai cavilli giuridici per far valere la propria posizione.

Io penso che la politica si possa far bene soltanto nel rispetto delle leggi. Per arrivare al nodo politico non si possono generare dossier in maniera illegittima o illegale. Il rispetto delle leggi è il primo passaggio per far politica. Non si può far politica fregandosene delle leggi. Lui per questo sarà querelato.

Lei ha dichiarato che l’80% dei mazaresi non paga la TARI. Conferma questi dati così allarmanti?

Io non ho mai dichiarato questo. Randazzo ha ripreso un articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia che però non riportava le mie vere affermazioni fatte in conferenza stampa. In realtà io avevo detto che Mazara si trova in una situazione finanziaria difficile causata da una gestione pessima del ciclo dei rifiuti che è costato 13 milioni di euro all’anno ed una altrettanto pessima gestione della riscossione dei tributi legati alla Tari. Io non ho mai detto nulla contro i mazaresi. Il giornalista ha interpretato i numeri  in quanto forse ha diviso l’incassato con il costo ed è venuto fuori quel numero 80. Non è però una proporzione corretta.

Il problema, dunque, è causato dall’ufficio che dovrebbe riscuotere?

È una storia di pessima amministrazione.  Un settore dei tributi è stato svuotato perché c’era in progetto di esternalizzare il servizio digestione e riscossione delle tasse. Quel progetto non si è più realizzato e gli uffici sono rimasti sguarniti.  La TARI è affidata a dipendenti  ARO che non sono dipendono dal  Comune. Acqua e Imu funzionano benissimo con una percentuale altissima di contribuenti. Sulla TARI, invece, ci sono problemi. Sportelli con file chilometriche, duplicazione di cartelle, ecc. Dal 2014 in poi è tutto fermo. Io fin lì ho pagato tutto, sono in regola.

E qui entriamo nel vivo della sua situazione personale.

Ho ricevuto una raccomandata con sollecito di pagamento che è ancora avviso di liquidazione nell’ottobre dell’anno scorso degli anni 2015/2016. Ho visto delle cose opponibili ma ero in campagna elettorale e ho detto metto da parte e quando arriva l’avviso di accertamento me la sbrigo. Questo può essere criticabile, lo ammetto. Gli anni 2017, 2018, 2019, ancora oggi non vengono consegnati ai mazaresi con notifica ma con una busta immessa. Sono effetti di una cattiva gestione. Il problema è che non arrivano gli avvisi di accertamento. Aspettiamo ancora quelli del 2014, pensi un po’. Scadono quest’anno poi vanno in prescrizione, si figuri.

C’è da mettere mano dunque a quest’ufficio?

Stiamo riorganizzando in modo tale da non penalizzare nessuno e favoriremo chi vorrà mettersi in regola, facendo finalmente chiarezza. Al cittadino diremo: finalmente sai quanti debiti hai con il Comune e con comode rate puoi estinguerli. Anche 100 euro al mese per 4 anni, trattandosi di un debito considerevole, ad esempio. Senza fare gli inquisitori, con particolare attenzione alle famiglie bisognose.

Randazzo sostiene di aver proposto molte soluzioni a questa Giunta

Ha soltanto rivendicato il suo ruolo di accusatore. Finora non ho sentito una proposta concreta.

La “questione” Stella d’Oriente ha tenuto banco quest’estate con i video di Giorgio Randazzo. Cosa vuol dire a tal proposito?

Stella d’Oriente è un centro di raccolta rifiuti autorizzato da ARPA e ASP oltre che dalla precedente amministrazione. Quel sito è utilizzato dal Consorzio che raccoglie i rifiuti a Mazara per depositarci i sacchetti di organico. Siamo l’unico comune in provincia che è riuscito a non interrompere la raccolta dell’ organico per tutta l’Estate. Quando mi sono insediato ho trovato 200 tonnellate di organico messi in questi cassoni posteggiati presso la Stella d’Oriente. Con una ordinanza, il Commissario Straordinario Lo Presti, dato che gli impianti di compostaggio erano chiusi, (Sicilfert ad esempio) aveva stabilito di tenere l’organico in questi cassoni per almeno 10 giorni e non solo per 72 ore consentite. In questi mesi abbiamo mandato i rifiuti ovunque, in Campania, in Calabria, in impianti di biometano, abbiamo elemosinato conferimenti a destra e a sinistra pur di togliere la spazzatura dalle strade. La raccolta differenziata anche quest’estate è rimasta sulla percentuale invariata del 70%. Comprendete bene, che però, in Estate, con il sole, la situazione è degenerata presso il sito di raccolta Stella d’oriente. La puzza è diventata insopportabile per i residenti, ma se i rifiuti fossero stati per strada sarebbe stato meglio? Quando è arrivato Randazzo, era appena esploso un cassone e ha ripreso il tutto parlando di danno ambientale. Siamo intervenuti immediatamente e il Prefetto ci ha fatto i complimenti per la tempestività. Forse Randazzo avrebbe preferito la spazzatura per strada.

Come procede la differenziata a Mazara? E’ soddisfatto?

Purtroppo sono ancora troppi quelli che non hanno i mastelli perché non risultano censiti e dunque non hanno potuto ritirarli. Registriamo ancora un 30% di abbandoni di spazzatura. Presto metteremo in campo una strategia per individuarli e censirli.

Tiziana Sferruggia

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