Giornata quella di ieri di incontri e riunioni in prefettura per cercare di mettere un argine alla situazione della raccolta dell’organico che in tutta la nostra provincia (e anche nell’intera Sicilia) sta mettendo in difficoltà amministrazioni e cittadini.
Abbiamo raccontato anche tramite le dichiarazioni ufficiali degli amministratori, la situazione che a parte qualche giorno di stallo tutti si augurano possa evolvere per il meglio. Nella nostra Regione la raccolta differenziata nell’ultimo anno ha prodotto un aumento del 10% che a Marsala, così come ci ha detto il vice sindaco Agostino Licari, significano diverse tonnellate di rifiuti organici in più. Il problema nasce quando questo “prodotto”, una volta raccolto, deve essere trasferito negli appositi centri di compostaggio. Questi ultimi in Sicilia scarseggiano o peggio ancora sono stati chiusi. Insomma non è mai stata attivata una politica regionale in tale direzione. Questo perché la cultura della differenziata è ancora “giovane” e per tanti decenni si è portata avanti la politica dei centri di discarica dove conferire tutto il risultato della spazzatura che i comuni inviavano senza operare alcuna differenziazione. Con l’incentivarsi della raccolta differenziata si è cercato di correre ai ripari cercando degli impianti di compostaggio e riciclaggio adibiti ai vari step di rifiuti.
Per quanto attiene la raccolta dell’umido, la città di Marsala e parte della provincia di Trapani, ha conferito presso la Sicilfert. L’impianto marsalese era però finito sotto sequestro per reati di tipo ambientale. Da quel momento il comune ha cercato di attivarsi per trovare soluzioni alternative. Per alcuni mesi l’organico raccolto a Marsala è stato portato in impianti di compostaggio della Sicilia Occidentale. Poi da qualche settimana il precipitare della situazione. Gli impianti hanno raggiunto il pieno regime e non potevano più ricevere i rifiuti organici di tutti i comuni, tra questi anche quelli di Marsala che differenzia circa 35 tonnellate di organico al giorno. Si è tentata la via dell’invio in impianti del nord Italia con aggravio di spese e difficoltà di trasporto. Questa soluzione è durata per alcuni giorni, poi anche lì sono sorte delle difficoltà. Impedimenti, come ci ha spiegato il vice sindaco, che riguardano tutti i comuni della Sicilia. In pratica si verifica il paradosso: più si produce spazzatura differenziata correttamente, più aumentano in questo momento le difficoltà di conferimento.
“Questo non vuol dire interrompere l’abitudine di differenziare i rifiuti – ci ha detto il vice di Alberto Di Girolamo -, ma tra le soluzioni alternative che i cittadini possono mettere in essere ci sono le compostiere. Non costano nulla, si ritirano gratuitamente presso il comune e chi ha un poco di terreno può tranquillamente risolvere subito il problema dell’organico e aiutare la collettività a superare questo momento difficile”. A proposito di difficoltà e del suo superamento, si era sparsa la voce di una imminente riapertura della Sicilfert e quindi del conferimento immediato dell’organico in quell’impianto. “Purtroppo – ci ha detto ancora il vice sindaco – le cose non stanno così. Si sono fatto dei passi avanti, il sindaco sta pressando per superare la parte burocratica dopo che la parte giudiziaria ha di fatto sbloccato la situazione. Speriamo che all’inizio della prossima settimana si potrà riprendere a conferire nell’impianto di contrada Maimone. Per questo fine settimana però rimane l’emergenza”. Intanto nel tardo pomeriggio si è conclusa la riunione in prefettura promossa dal sindaco Alberto di Girolamo anche nella sua qualità di presidente della SRR nord. Erano presenti il sindaco di Partanna Nicola Catania nella qualità di presidente della SRR sud, i rappresentanti dell’ex provincia, dell’Asp e dell’Arpa. “Proprio all’agenzia regionale per la protezione ambientale – ci ha detto il sindaco – spetta l’ultima parola. Oggi farà un sopralluogo alla Sicilfert e se sarà dato il via libera nel giro di pochi giorni, potremo ritornare a conferire nell’impianto marsalese”.