Un bilancio delle attività portate avanti nei primi 7 mesi del suo mandato e l’indicazione di una serie di obiettivi per i prossimi mesi. Dallo scorso dicembre alla guida dell’Asp di Trapani, il direttore generale Fabio Damiani ha voluto riassumere davanti ai giornalisti i passaggi cruciali di questi mesi, a partire dagli organici che hanno cominciato a beneficiare della riattivazione delle procedure concorsuali.
Per quanto riguarda le prime selezioni a tempo determinato, si sono concluse le procedure per 3 posti di dirigente medico di ostetricia e ginecologia, un posto di direzione medica di presidio, uno di chirurgia plastica e 3 di medicina legale; in altri casi, si è in fase di nomina delle commissioni esaminatrici (medicina fisica e riabilitativa, neurologia, dirigente amministrativo) o di valutazione dei titoli (fisioterapista, ostetrico, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, dermatologia, veterinaria). Infine, si sono esauriti lo scorso 4 luglio i termini per la presentazione delle domande relative a 13 posti di ortopedia, 18 di radio diagnostica e 9 di pediatria all’interno del comprensorio. “Confidiamo molto in queste nuove assunzioni – afferma Damiani – così come in quelle che scaturiranno dal mega-concorso per infermieri e operatori socio-sanitari, che dovrebbe finalmente chiudere la lunga pagina del precariato in Sicilia per quanto riguarda queste categorie. Sono procedure importanti, perché senza un numero adeguato di risorse umane non si può fare buona sanità”. Damiani ha comunque evidenziato come le principali criticità siano proprio legate al reperimento delle risorse e al paradosso che si è creato in una regione in cui da un lato si registra un alto tasso di disoccupazione giovanile, dall’altro non si riescono a trovare dirigenti medici giovani, in grado di sostituire i professionisti che stanno per andare in pensione. “Ci auguriamo che con queste procedure concorsuali tornino, tramite mobilità, tanti medici originari della nostra provincia che adesso lavorano in altre regioni. Questo ci consentirebbe di colmare le criticità presenti in alcuni settori”.
Nel resoconto dell’attività di questi mesi, Damiani si è poi soffermato sulla riattivazione dell’attività di screening per tumori alla mammella, sull’ammodernamento dei Cup e l’informatizzazione dei servizi di prenotazione, nonchè sulle situazioni dei Pronto Soccorso, interessati da attività di rifunzionalizzazione e ammodernamento già attuate (a Trapani) o in fase di attuazione (a Marsala, Mazara e Castelvetrano). Sempre a beneficio dei Pronto Soccorso, è stato ricordato l’accordo con la Croce Rossa regionale, i cui volontari faranno attività di accoglienza agli utenti. Un primo lavoro di rigenerazione è stato avviato anche alla Cittadella della Salute: per anni trascurata e depauperata, adesso è stata restituita ai cittadini, in attesa di un più ampio programma di riqualificazione che dovrebbe completarsi entro il 2021.
Rispetto alla città di Marsala, restano in sospeso gli interventi previsti per il vecchio ospedale San Biagio e l’ex Inam. Per le due strutture, nel 2017 era stato annunciato uno stanziamento di 1,4 milioni di euro. “Ci sono tantissimi fronti aperti – ha affermato Damiani a riguardo -. Abbiamo finanziamenti inseriti nella nostra programmazione che però non abbiamo ancora ricevuto, per cui non possiamo aprire i cantieri. Non appena questi soldi saranno in cassa, avvieremo le procedure per i relativi appalti”. Particolarmente attesi, in quest’ottica, i 18 milioni di euro per la nuova ala del Sant’Antonio Abate di Trapani e i 20 milioni previsti per l’ospedale di Alcamo.