E’ di “non luogo a procedere” per tardiva presentazione della querela da parte degli amministratori giudiziari ila sentenza emessa dal giudice monocratico di Marsala Vito Marcello Saladino. Gli imputati vin concorso tra di loro erano, l’ex deputato regionale Pino Giammarinaro, la moglie Giovanna Calistro, Antonio Maniscalco, Giuseppe Angelo, Fabrizio Chianetta, tutti di Salemi, e Antonio Inzirillo di Gibellina.
Secondo accusa, i sei imputati si sarebbero appropriati di alcune somme, oltre un un milione di euro, prelevate dalle casse di centri medici e di fisiokinesiterapia che avrebbero fatto capo a Giammarinaro. L’indagine, svolta dalla pg della Finanza della Procura di Marsala, e coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa, riguardava il “Centro Emodialisi Mazarese”, di cui era amministratore Maniscalco, il “Ginnic Club Alicia”, a Salemi, di cui erano soci accomandatari la Calistro e Chianetta, e la “Salus srl”, di cui era a.u. Inzirillo. Nel processo, però, l’accusa non è riuscita a provare il sospetto che Pino Giammarinaro fosse l’amministratore “di fatto” delle società e per questo motivo, lo scorso anno il pm Niccolò Volpe aveva invocato l’assoluzione per l’ex deputato regionale e per altri tre imputati: la moglie dell’ex politico salemitano, Giuseppe Angelo e Antonio Inzirillo. E ciò dopo le dichiarazioni rese dagli amministratori giudiziari e una serie di documenti prodotti dalla difesa. Gli amministratori giudiziari presentarono la querela in ritardo superando il limite dei 90 giorni previsto dalle norme.