Province: ennesimo rinvio delle elezioni. Si voterà nel 2020

redazione

Province: ennesimo rinvio delle elezioni. Si voterà nel 2020

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giovedì 30 Maggio 2019 - 09:58

A dieci giorni dalla data in cui si dovevano presentare le liste, arriva l’ennesimo rinvio alle elezioni dei Consigli Provinciali. L’Ars infatti, ha votato ancora una volta favorevolmente per rimandare il voto con un emendamento, del quale uno dei firmatari è la marsalese Eleonora Lo Curto e votato a scrutinio segreto, che prevede lo spostamento ulteriore della data delle elezioni a non oltre il 30 maggio 2020. Ancora un niente di fatto ad oltranza.

Come si ricorderà la Regione Sicilia, sia col precedente Governo di centrosinistra guidato da Rosario Crocetta sia con l’attuale a guida Nello Musumeci, non è mai riuscita a recepire la legge nazionale, cosiddetta “Del Rio” che di fatto aboliva le province, ma in realtà le lasciava in vita modificandone in sostanza, soltanto l’elettorato attivo. Non più chiamati al voto i cittadini ma solo i consiglieri comunali dei comuni della Provincia e i sindaci.

Si è andati avanti prima in attesa di una sentenza della Corte Costituzionale che in pratica ha dato torto ai ricorrenti confermando l’impalcatura della legge nazionale e poi di commissariamento in commissariamento fino ai giorni nostri. Intanto arrivano i primi commenti alla decisione dell’Ars.

“Dopo una campagna elettorale  per le Europee passata a promettere a sindaci e consiglieri un ruolo negli organismi di Liberi Consorzi e Città Metropolitane, ecco che il centrodestra getta la maschera ed al primo voto invia le elezioni di un anno”. Lo dicono il capogruppo Giuseppe Lupo e il parlamentare regionale del PD Antonello Cracolici, a proposito del rinvio al prossimo aprile delle elezioni di secondo livello degli organismi delle “ex Province”. Oltretutto – aggiungono Lupo e Cracolici, componenti della commissione Affari Istituzionali – la norma è stata approvata con un emendamenti presentato direttamente in Aula ed agganciato al ddl  sulla Pesca senza il preventivo esame della Commissione”. “Quando eravamo già scesi in campo pronti a giocare la partita delle elezioni per gli organismi dei Liberi Consorzi  e delle città Metropolitane gli abili manovratori del centrodestra siciliano hanno ‘portato via la palla’ rinviando tutto di un anno”.  Così Anthony Barbagallo  parlamentare  regionale del Partito Democratico. Divisi i sindaci siciliani hanno espresso il loro parere sul rinvio. Se Cateno De Luca, a Messina, esprime soddisfazione per il rinvio, un altro primo cittadino, Ignazio Abbate di Monica ha affermato: “La Regione vuole fare morire i territori”.

“Riteniamo senza senso, dannoso e pure fuori luogo il rinvio al 2020 delle elezioni di giugno per la ricostituzione degli organi dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane”. Lo dichiara il segretario generale territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci, all’indomani del voto da parte dell’Assemblea regionale siciliana di un emendamento trasversale che sposta all’anno prossimo le consultazioni di secondo livello che, finalmente, si sarebbero dovute svolgere alla fine del prossimo mese. “Perché la politica non vuole decidere? – si chiede ancora il sindacalista -. Ci solo centinaia di dipendenti che non solo attendono di ricevere con regolarità il loro stipendio, ma principalmente vogliono sapere cosa di preciso devono continuare a fare. E soprattutto ci sono migliaia di cittadini che chiedono di poter vedere funzionante l’ente di area vasta, per avere scuole e strade più sicure e servizi (in particolare quelli sociali) migliori. Cosa c’è dietro questa marcia indietro? Ci auguriamo che il governatore Nello Musumeci e l’assessore regionale alle autonomie locali Bernadette Grasso siano estranei rispetto a questa decisione di alcuni deputati, che potrebbe solo essere ascrivibile a beghe post elezioni europee e finalizzate all’accelerazione dell’atteso rimpasto del governo dell’isola”. 

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