Nei giorni scorsi il Consiglio comunale si è occupato di un argomento che anche il nostro giornale aveva affrontato nel corso di un a intervista rilasciataci da Pino Nilo. Il presidente locale dell’Anpi, rifacendo una breve cronistoria, ci ricordava come l’associazione che raggruppa chi rappresenta i valori culturali dell’antifascismo, aveva più volte chiesto la possibilità di avere assegnato una dal comune una sede per potere svolgere la propria attività. L’argomento era approdato anche nel Massimo Consesso Civico dove si erano registrate due posizioni: quella a favore che individuava in un locale nel piano terreno di Palazzo VII Aprile la sede da assegnare all’Anpi, e l’altra posizione che forte di una interpretazione del regolamento di Sala delle Lapidi, sposava la tesi per cui i locali non posso non essere assegnati ad alcun ente esterno alle funzioni che svolge il Consiglio comunale. Quest’ultima posizione, come comunicato dal presidente Enzo Sturiano, era stata a maggioranza fatta propria dalla conferenza dei capigruppo. Sull’argomento è intervenuto con una nota il rappresentante del M5S a Sala delle Lapidi, Aldo Rodriquez.
“In un momento storico contraddistinto dall’enorme disgregazione politica, ritengo necessario fare
un passaggio indietro e ricordare a molti di noi quanto siano stati importanti gli anni della
Resistenza. La Resistenza italiana si inquadra nel più vasto movimento di opposizione al
nazifascismo sviluppatosi in Europa.
Il movimento di Resistenza è animato da forze eterogenee, diverse tra loro per orientamento politico
e impostazione ideologica, unite tuttavia dal comune obiettivo di lotta contro il nazifascismo, per la
liberazione del paese dal nemico straniero e da quello interno.
Per questo è fondamentale sottolineare l’unicità di quel periodo. Si è assistito ad una presa di
coscienza da parte dei partiti italiani che, unitamente con forza, si sono opposti al nazifascismo.
Hanno partecipato alla lotta militari e civili, persone di ogni età, censo, sesso, religione,
provenienza geografica e politica. La Resistenza è stata guidata da personalità di spicco
dell’antifascismo, che hanno avversato e combattuto il regime durante tutto il ventennio, spesso
pagando con il carcere, il confino, l’esilio.
La Resistenza è stata opposizione civile, spesso disarmata, ma fondamentale nel suo affiancarsi alla
Resistenza militare.
Quando si parla di Resistenza, dunque, non ci si può limitare al ricordo dell’esperienza bellica
dell’antifascismo: senz’altro è stata il frutto di mesi di guerriglia, di resistenza attiva e passiva
condotta eroicamente, di cui la popolazione europea fu coraggiosamente capace, ma non è stata solo
questo.
Il fascismo non ha soltanto rappresentato una deviazione dello stato nazionale da cui pensiamo di
esserci liberati e contro cui i partigiani si sono armati: è stato il frutto dell’oppressione di interi
popoli divisi, è stato l’annientamento della cultura della diversità e della pace, ha rappresentato il
tentativo di sottomettere l’Europa sotto un giogo totalitario.
La vera forza del fascismo è derivata così dall’incapacità delle forze e delle istituzioni democratiche
nazionali di risolvere i problemi di fondo della politica interna e della politica internazionale, di
garantire cioè l’espansione economica e la sicurezza, anche sociale, dei propri cittadini.
Eppure l’Europa non si è ancora davvero unita e rimane tutt’ora in balìa delle degenerazioni
politiche che già una volta la portarono al fascismo. Da quando la Costituzione italiana è entrata in
vigore, crediamo di aver messo al sicuro il nostro sistema democratico. Dobbiamo comprendere
invece che esso non rappresenta un valore assoluto, ma un processo per cui occorre continuamente
lottare affinché non crolli.
Come rappresentante del popolo in un organo istituzionale, espressione della democrazia e della
Costituzione Italiana, mi rammarico per la mancata assegnazione di un locale presso il Palazzo VII
Aprile, da adibire a Museo Storico dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia).
Il mio voto favorevole alla richiesta dell’Associazione per il tramite del suo rappresentante Dott.
Pino NILO, è dettato da un presupposto che non dovrebbe mai passare come definitivamente
acquisito. E’ grazie al sacrificio della vita dei tanti partigiani che, contrastando l’avvento
nazifascista, ha permesso all’Italia di divenire una Democrazia Parlamentare e grazie ad alcuni di
essi abbiamo la nostra Costituzione, non a caso definita la più bella del mondo, ed un partigiano è
stato il più amato Presidente della Repubblica Italiana, Sandro Pertini.
Nel mio intervento, in occasione della riunione dei Capigruppo che ha preceduto la seduta
consiliare di Lunedì 15 aprile 2019, nell’esprimere il mio favorevole parere, ho anche sottolineato e
ribadito che il Consiglio Comunale, nella sua sede naturale, è la massima espressione locale della
volontà democratica popolare e che la presenza dell’ANPI negli stessi locali non può che
ricordarcelo.
Confermo, dunque, a gran voce, il mio parere favorevole, affinché l’ANPI abbia una sede simbolica
all’interno di Palazzo VII Aprile. Come afferma Pino Nilo “E’ doveroso dare una casa ai partigiani
e agli internati militari italiani su cui abbiamo raccolto in questi anni tantissimo materiale, che
merita di essere visionato e conosciuto dai nostri concittadini”.
E’ doveroso concedere, con la massima urgenza, un locale simbolico che promuova i valori di
Libertà e Democrazia alla base della Costituzione Repubblicana.
Aldo Fulvio Rodriquez (M5S)