Marsala è tornata a stringersi intorno alla famiglia di Nicoletta Indelicato, la giovane lilybetana brutalmente uccisa la notte tra il 16 e il 17 marzo. Migliaia di persone hanno accolto l’invito a partecipare alla fiaccolata in ricordo della ragazza, organizzata da familiari e amici.
Un corteo commosso e composto ha attraversato le strade del centro storico marsalese, da piazza Marconi fino a piazza della Repubblica, dietro lo striscione su cui campeggiava una foto di Nicoletta e una frase – “Hanno ucciso il mio corpo, ma io vivo insieme a voi” – che costituisce un ideale invito a non dimenticare la storia di questa sfortunata ragazza e la traccia profonda che ha lasciato nella comunità locale. A conferma di ciò, al termine della fiaccolata i partecipanti sono stati invitati dal parroco di San Matteo, don Alessandro Palermo, a portare con sé a casa le candele che erano state distribuite ad inizio corteo, immaginando di poter continuare ad alimentare la fiammella per Nicoletta nella propria quotidianità, al di là della serata.
A piazza della Repubblica, ancora una volta gremita da cittadini di ogni età, i familiari della ragazza sono tornati a ringraziare per il sostegno i partecipanti all’iniziativa, mentre il professore Enzo Campisi ha letto un breve scritto, dedicato a questa drammatica vicenda. Presenti all’iniziativa anche gran parte dei componenti della Giunta e del Consiglio comunale, ma nessuno di loro ha preso la parola, nel rispetto della linea di compostezza e sobrietà che è stata data alla serata.
Da uno dei balconi di Palazzo VII Aprile è stato infine appeso uno striscione con un’altra foto di Nicoletta, che con il suo sguardo sembrava quasi voler dare un ulteriore segnale di presenza a una comunità che nel giro di poco tempo ha imparato ad amarla.
