Alcamo, il Consiglio comunale ha approvato il provvedimento per l’acquisizione sanante al patrimonio comunale e un debito fuori bilancio

redazione

Alcamo, il Consiglio comunale ha approvato il provvedimento per l’acquisizione sanante al patrimonio comunale e un debito fuori bilancio

Condividi su:

giovedì 28 Febbraio 2019 - 12:18

Oltre alle due delibere votate dall’Aula Falcone-Borsellino, nel corso della seduta consiliare di martedì sera, è stata discussa una interrogazione, presentata dal gruppo ABC-Alcamo Cambierà, inerente l’impatto sul bilancio comunale dello stralcio dei debiti dei contribuenti fino a mille euro varato dal governo nazionale.

Con 13 voti favorevoli (M5S e il consigliere Francesco Dara di Noi per Alcamo) e uno contrario (Saverio Messana dell’UDC) è stata approvata la delibera che autorizza il dirigente della Direzione 1 “Sviluppo Economico – Territoriale”, l’ingegnere Venerando Russo, a predisporre il decreto di acquisizione sanante di alcune aree interessate del Comune di Alcamo.

Si tratta di una vicenda che affonda le radici nel 2004, quando l’allora giunta municipale guidata dal sindaco Giacomo Scala ha varato un progetto concernente dei lavori di realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria in Contrada S. Anna ad Alcamo. Con detto atto, l’amministrazione comunale aveva, quindi, espresso una dichiarazione di pubblica utilità delle opere previste dal progetto succitato, per l’appunto. Alcune ditte interessate dal provvedimento avevano ottenuto l’indennità di esproprio delle aree, a seguito della cessione volontaria dei beni. Al contrario, altre ditte toccate dal medesimo procedimento non hanno fatto pervenire alcuna dichiarazione scritta di accettazione dell’offerta avanzata dall’ente. Nel 2017, il Comune di Alcamo ha poi provveduto a depositare le indennità di espropriazioni a favore delle ditte non accettanti. Dunque, l’Aula Consiglio, votando la proposta di delibera di martedì, ha confermato la pubblica utilità dell’opera succitata.

Nella stessa serata, dal consesso civico alcamese è stato approvato un debito fuori bilancio con 14 voti favorevoli (M5S e il consigliere comunale Gino Pitò). Contrario si è espresso il capogruppo di Sicilia Futura, Giacomo Sucameli. Si sono astenuti: Caterina Camarda (Abc-Alcamo Cambierà), Saverio Messana e Rita Norfo (UDC) Francesco Dara (Noi per Alcamo), e Filippo Cracchiolo (Pd). Il debito fuori bilancio, pari a 3 mila euro, ha avuto ad oggetto una controversia nata nel 2005 e intrapresa dalla società EDILSTRUTTURE S.r.l a seguito di una gara indetta dal Comune di Alcamo per l’aggiudicazione, con il criterio del massimo ribasso, dei lavori di ristrutturazione del complesso  parrocchiale  Stella Maris sito ad Alcamo Marina. La gara era stata aggiudicata alla ATI “Donato S.r.l. – Santangelo Castrenze”. La EDILSTRUTTURE S.r.l si era invece collocata alla seconda posizione. Quest’ultima, dunque, si era rivolta al TAR e poi al CGA, che hanno dapprima sospeso gli effetti della gara portata avanti dal comune, in quanto la società ricorrente aveva sostenuto che l’impresa aggiudicataria avrebbe dovuto essere esclusa in mancanza di una cauzione provvisoria insufficiente nella presentazione dei documenti, non comprendendovi gli oneri della sicurezza previsti dalla legge. Successivamente il TAR, dopo 10 anni dal ricorso, ha accolto la richiesta della EDILSTRUTTURE affermando che detti oneri dovevano invece essere conteggiati ai fini della quantificazione dell’importo  della cauzione provvisoria. Quindi, il Comune di Alcamo avrebbe dovuto escludere la Donato S.r.l. – Santangelo Castrenze dalla gara. Per tale motivo sono stati condannati, sia i municipio alcamese che la ditta che si era aggiudicata la gara d’appalto, al pagamento pro-quota delle spese.

Oltre alle due delibere votate dall’Aula Falcone-Borsellino, nel corso della seduta consiliare di martedì sera è stata discussa una interrogazione, presentata dal gruppo Abc-Alcamo Cambierà, inerente l’impatto sul bilancio comunale dello stralcio dei debiti dei contribuenti fino a mille euro varato dal governo nazionale. Nello specifico, è stato il consigliere Gino Pitò a trattare l’argomento al quale ha dato risposta l’assessore al ramo Fabio Butera. L’impatto sul bilancio del provvedimento nazionale è stato analizzato con riferimento a due tipologie, ha spiegato l’esponente della giunta grillina. Per quanto concerne i debiti tributari, della parte che riguarda i carichi dal 2000 al 2010 sono stati già stralciati 2 milioni e 800 mila euro. Dunque, il Comune di Alcamo, per effetto della legge, dovrà stralciare circa 200 mila euro di residui attivi. In totale, infatti, dal 2000 al 2010 la cifra ammontava a 3 milioni e 500 mila euro. L’importo di 200 mila euro, comunque, è già stato parzialmente ridotto dal fondo crediti di dubbia esigibilità applicato al rendiconto 2017. Dunque, l’incidenza netta nel rendiconto del 2018 è di 50 mila euro. Per quanto concerne le sanzioni amministrative, la cifra netta che inciderà sul documento economico è la stessa. Durante la medesima seduta consiliare è stata rinviata l’interrogazione a firma del consigliere Giacomo Sucameli sul parco gioco di Piazza Falcone-Borsellino. Invece, è stata ritirata l’altra interrogazione indirizzata all’assessore all’urbanistica Vittorio Ferro, sulla realizzazione di un impianto microidroelettrico per lo sfruttamento dell’energia cinetica dei reflui che affluiscono al depuratore comunale, firmata dal gruppo federato Abc-Alcamo Cambierà.

Linda Ferrara

Condividi su: